Negli ultimi anni la città di Londra sta attraversando una vera e propria rivoluzione culinaria che sta sconvolgendo le papille gustative degli inglesi e la loro continua ricerca di novità. Ogni anno nascono nuovi ristoranti italiani, alcuni buoni e altri meno. Tra questi locali esiste una categoria che chiamerò ristoranti di ‘nuova generazione’.
I proprietari di questi posticini sono generalmente persone con un’ottima esperienza nel mondo della ristorazione londinese, le quali comunicano efficacemente attraverso i social network e danno l’impressione di non prendersi troppo sul serio e di divertirsi lavorando.
Partiamo dal presupposto che il londinese d’oggi vuole trovarsi all’interno di una sala dal design cool (trendy) o down to earth (alla mano) quindi accogliente e non troppo pretenziosa. Il cibo deve essere buono ma senza fuss (ghirigori): quindi è fondamentale che la materia prima sia di buona qualità e il servizio dello staff simpatico e professionale ma non intrusivo.
Aiuta moltissimo una positiva review (articolo) su uno o più giornali specializzati, cosi da informare la clientela che dietro ai fornelli o nel management c’è qualcuno che per anni ha lavorato in rinomati ristoranti londinesi. I prezzi del menu non devono spaventare il cliente ma anzi invogliarlo a spendere.
I ristoranti di ‘nuova generazione’ a base di cucina italiana che hanno fatto breccia a Londra non sono gestiti da Italiani e lo si capisce subito dall’atmosfera calda e viva che si percepisce appena entrati e che ti fa sentire subito a casa (di solito i ristoranti italiani a Londra peccano di atmosfere stereotipate, vetuste, anni '70 e '80, per niente in linea con il nuovo incedere della cucina italiana stessa, ndr).
Ma come e’ possibile? Ristoranti italiani gestiti da Inglesi? Staff non italiano? Chef non italiano? Musica non italiana? Non crediate siano una brutta copia. Al contrario, questi ristoranti cercano e rispettano l’autenticità italiana adattandola però a Londra. La nostra cucina diventa un poco più sexy e alla mano, attirando una clientela più vasta, giovane, con voglia di spendere e divertirsi.
La realtà è che per quanto la cucina italiana sia sempre amata, per qualche anno la ristorazione nostrana ha rischiato di perdere il treno della contemporaneità e perdersi nella vanità del proprio passato... Fino a che alcuni perspicaci ristoratori ne hanno rimodellato l'aspetto e con una sorta di re-styling hanno rimesso la cucina italiana al posto che si merita.
Il primo e più lampante esempio che vi portero’ e’ quello del ristoratore illuminato Russell Norman (della catena di Polpo, da Polpo, Spuntino), l’uomo che ha ricreato il "bacaro veneziano" (semplice osteria fatta di piccoli cibi e spuntini) nel cuore di Soho (www.polpo.co.uk).
Mr. Norman ha riletto la cucina italiana in stile londinese, trasformandola in un melting pot che prende di tutto un po' da ogni regione. Di veneto ci sono solo 'spritz e negroni' che a Londra erano poco conosciuti. Nel giro di quattro anni ha conquistato la città e 'spritz & negroni' sono adesso i drink più cool del momento e andare a mangiare in uno dei suoi ristoranti è diventata normalitù per un londinese. Geniale!
I motivi del suo successo sono tanti: un pedigree gastronomico di tutto rispetto e l'assenza di legami emotivi con l'Italia. Scevro dall'obbligo di rispettare tradizioni secolari, ha sperimentato svariate proposte culinarie prendendo spunto da tutta Italia. I suoi ristoranti sono divertenti come lo siamo noi Italiani, proprio come ci vedono gli Inglesi: dai sorrisi solari, parliamo muovendo le mani e abbiamo un accento marcato che suona così bene alle loro orecchie.
Di conseguenza, l’idea di prendere il cibo italiano abbassandone le pretese e soprattutto i prezzi ma innovando e ringiovanendo il suo aspetto si sta rivelando un modello vincente. Ma questo è solo l'inizio.