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Ristoranti Firenze? Centro, stelle e lampredotto

Dal mitico lampredotto di Sergio Pollini allo stellato ristorante Enoteca Pinchiorri: Firenze, un itinerario molto gustoso.
Definire la cucina di Firenze non è semplice perché tante sono le alternative gustose tra le strade del capoluogo toscano. I ristoranti di Firenze, dal centro alla periferia, sanno fondere i sapori sofisticati dell’innovazione a quelli della tipica cucina toscana. Il ristorante Enoteca Pinchiorri in primis (www.enotecapinchiorri.it) è il tempio della cucina italiana e moderna, dove gli chef d’autore Italo Bassi e Riccardo Monco stupiscono con i loro colori e sapori ultrasofisticati. Per esteti che amano piacevolmente sconvolgersi. Una cucina creativa viene proposta anche dallo chef Marco Stabile, al suo Ora d’Aria (www.oradariaristorante.com) nella nuova sede in via dei Georgofili. Da assaggiare per forza il suo Coniglio in tre versioni e il Merluzzo nero con fagioli zolfini e cipolla di Cartaldo. Per chi vuole sperimentare una cucina tosco-creativa. Andando sulla cucina tipica toscana invece, ma sempre d’altissima qualità, la trattoria e ristorante Cibrèo dello chef Fabio Picchi (via de' Macci 122/r) offre pietanze della tradizione da urlo: Insalata di trippa, Sformato di ricotta e patate, Minestra di pane e il fenomenale Collo di gallina ripieno. Per i tradizionalisti buongustai. E infine, per esperire la vera anima fiorentina con tutte le papille gustative, ecco il banchino del “trippaio” di Sergio Pollini, rigorosamente per strada nel mercato di Sant’Ambrogio. Qui è d’obbligo assaggiare il Lampredotto di Firenze, ovvero il “kebab fiorentino”, fatto di striscioline squisite di stomaco bovino dentro un panino di farina bianca. Per i coraggiosi e nostalgici del “si stava meglio una volta”. Tante alternative, tanti sapori degni di Dante Alighieri. I ristoranti di Firenze e le loro mille declinazioni culinarie.

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