La parte di ricerca e sviluppo di ogni nuova carta dura circa un anno, scegliendo il tema concettuale che viene successivamente declinato in una serie di idee successivamente scremate e sviluppate per giungere ai 15 cocktail che compongono la drink list. “Una volta deciso il tema e i cocktail ci dividiamo in vari gruppi di lavoro, ognuno dei quali si concentra sullo sviluppo di alcune idee. Un proficuo confronto tra bartender, cuochi, artisti per riuscire a esprimere l’idea di miscelazione del Paradiso. Ogni drink list viene proposta per circa un anno, ma stagionalmente variamo alcuni ingredienti o le garnish senza però modificare o snaturare l’anima dei cocktail” sottolinea Matteo Ciarpaglini, chef e manager del Lab. Una delle novità della nuova carta è rappresentata dall’utilizzo di bicchieri ed effetti speciali che contribuiscono a creare un’esperienza sensoriale davvero completa. Paradiso ha oggi 4 differenti realtà a Barcellona, il locale principale, la terrazza (con un menu che cambia ogni stagione), lo speakeasy in collaborazione con Macallan e una gelateria che aprirà a ottobre 2024. Ma il gruppo si sta spostando anche all’estero con la presenza a Dubai all’interno di un hotel di lusso e l’imminente apertura al Pacha di Ibiza.
Atlantide, The Cloud, Kriptonita, Revival Negroni e Enigma: l’assaggio di cocktail signature e novità, nel corso dell’evento organizzato a Roma con il Bistrot 64 di Emanuele Cozzo, con un menu che prevedeva l’abbinamento tra i piatti dello chef Giacomo Zezza e i cocktail del Paradiso, ha permesso d’apprezzare un lavoro originale nelle idee e nell’applicazione e di scoprire twist di assoluto rilievo, come nel caso del classico Negroni, impreziosito dall’utilizzo di Tequila reposado, Campari al Burro di Funghi, Vermuth con cioccolato fondente e Dashi: “In questo cocktail il mistero è rappresentato dalla natura dei funghi, una famiglia a sé a cui non si può associare alcuna categoria. Scoprire che una determinata tipologia ha la capacità di assorbire la luce del sole di giorno, per poi splendere di notte nella foresta, è stato il punto di partenza per creare sia la parte gustativa del cocktail che quella relativa alla presentazione, in un gioco di luci molto coinvolgente”. Il riscontro al palato è quanto mai sorprendente, poiché il Revival Negroni ha l’inconfondibile sapore del grande classico, ma con un retrogusto di funghi che dona piacevole profondità e intensità al sorso. Quella al Bistrot 64 è stata la prima di una serie di eventi che pongono al centro dell’attenzione un pairing tra cocktail e cibo di tipo avanguardista nelle consistenze e nei contrasti, e che vedrà nel prossimo appuntamento in programma a novembre la sinergia tra il Paradiso Lab e il Mugaritz nei Paesi Baschi.
di Luca Sessa