La guida, ha un grande corredo di novità, prima fra tutte è l’alto numero di ingressi di giovani cuochi, imprenditori che hanno scelto di adottare il modello di ristorazione dell’osteria corrispondente a questioni contemporanee come quella della sostenibilità. La seconda novità è che accanto allo storico riconoscimento della Chiocciola, in Osterie d'Italia 2023 compare un nuovo riconoscimento: il Bere Bene, assegnato a tre osterie che offrono una valida proposta di bevande alcoliche e non scelte con attenzione e personalità.
Si uniscono due nuovi simboli che guidano il lettore nel racconto della proposta di ogni osteria: il simbolo del pane, e il simbolo dell'olio.
Nella rosa delle regioni più segnalate si ritrovano le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia, le piadinerie in Emilia Romagna, e ancora i trippai toscani, i farinotti liguri e i mangiari di strada siciliani.
Tra i vari premi speciali assegnati quest’anno si trova il premio Miglior Oste andato a Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi de La Campanara, il premio Miglior Carta dei Vini consegnato da Elena Tassone, responsabile marketing, e Lorenzo Zirilli, art director di Acqua San Bernardo a Devetak, il premio per la Miglior Interpretazione della Cucina Regionale è stata l’osteria Sora Maria e Arcangelo, il premio Miglior Giovane Vittorio Fusari vinto da Greta Gemmi di Al Resù e infine quello della Miglior Dispensa assegnato all’Enoteca della Valpolicella.
La presentazione di Osterie di italia 2023 si è aperta con le parole di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food: «Quest’anno i curatori hanno voluto soffermarsi sul valore dell’accoglienza, che vuol dire garantire al vostro cliente un atteggiamento di benevolenza. Penso che questo gioco di sentimenti e di sensazioni debba essere il più sincero possibile: non creiamo situazioni di accoglienza non vere, costruite. L’accoglienza migliore è quella che esprime la vostra identità. L’essenza è testimoniare, far conoscere, condividere la vostra identità e quella del vostro locale. Attraverseremo tempi difficili e l’alleanza con i frequentatori della vostra osteria è importante».
In sostegno è intervenuta anche la presidente Barbara Nappini la quale fa un augurio alle osterie: «Voi osti e ostesse siete i nostri ambasciatori, perché costruite comunità locali insieme ai produttori e agli artigiani, Slow Food da anni cerca di costruire un sistema alimentare in grado di garantirci il futuro piuttosto che inficiarlo. E voi ostesse e osti siete parte della rigenerazione che auspichiamo e l’augurio è quello di disegnare con voi un futuro migliore a partire dal cibo per tutti».
La presentazione annuale di Osterie d’Italia a Milano non è più soltanto un’occasione istituzionale e lo testimoniano i tanti punti di contatto che ci sono tra il Comune di Milano e Slow Food: il tema delle food policy non è più solo appannaggio delle amministrazioni, ma coinvolge tutti.
Collana: Guide Slow
Pagine: 940
Prezzo al pubblico: 24,00 euro
Pagine: 940
Prezzo al pubblico: 24,00 euro