Naturae&Purae: la produzione sostenibile nel futuro della viticoltura.

Naturae&Purae “Quo Vadis, The Future is Natural?”, il convegno che il 9 novembre ai Giardini di Castel Trauttmansdorff ha aperto la 26° edizione del Merano WineFestival, ha fatto luce sul futuro della viticoltura, registrando il tutto esaurito. Gli esperti intervenuti all’appuntamento si sono espressi in modo unanime: sostenibilità e informazione dei consumatori alla base del trend dei vini del futuro.
I vini del futuro nel segno della sostenibilità. Questo il focus emerso al convegno Naturae&Purae, tenutosi il 9 novembre nella splendida cornice dei Giardini di Castel Trauttmansdorff di Merano. Il Merano WineFestival, kermesse da sempre innovatrice nel settore e nelle tematiche food&wine, ha aperto la 26° edizione con un appuntamento che ha registrato il tutto esaurito.
“Quo Vadis, The Future is Natural?”, titolo del convegno ideato da Angelo Carrillo in collaborazione con Helmuth Köcher, è stato il quesito principale sul quale si sono confrontate illustri personalità del mondo dell’enologia. Attilio Scienza, Angiolino Maule, Giorgio Grai, Luca D’Attoma, Hayo Loacker e Werner Morandell: gli esperti si sono espressi sulle questioni da affrontare nel prossimo futuro in materia vitivinicola. In particolare, durante il convegno Naturae&Purae, gli esperti hanno spesso fatto riferimento alla crescita delle vendite di vini bio nella GDO (+19,7%), sottolineando la tendenza sempre più green nella scelta dei consumatori. Da considerazioni strettamente scientifiche a visioni più bio e ambientaliste, la previsione degli esperti sul futuro della viticoltura è per lo più unanime: produzione sostenibile e informazione dei consumatori.
Unità di intenti, certo, ma strategie diverse: dall’approccio tecnologico/scientifico delle ricerche di cisgenetica al “lasciar fare alla natura” (ma con molti paletti, come si è visto durante il convegno) dei “vignaioli naturali” che riducono al minimo gli interventi umani sia nel vigneto che in cantina. In mezzo la viticoltura dei nuovi vitigni resistenti, i Piwi, i disciplinari dell’agricoltura biologica e le pratiche di coltivazione biodinamica. Tante strade, ma un unico obiettivo comune come ha giustamente chiosato Angelo Carrillo al termine del confronto: lavorare per una viticoltura libera da trattamenti di sintesi, sana per l’ambiente, e per trasposizione quindi, anche per l’uomo. Il convegno Naturae&Purae si è concluso con l’intervento di Carlo Nesler, esperto di cibi fermentati, tematica al centro della prima giornata della rassegna Wild Cooking.
Infine, i relatori e i presenti a Naturae&Purae hanno potuto visitare i bellissimi Giardini di Castel Trauttmansdorff (Premio come International Garden of the Year 2013/Il Parco più bello d’Italia 2005).
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