In collaborazione con Ida Brenna e Matteo Carnaghi, con i quali la chef campana nel 2022 ha dato vita a una società per lo sviluppo di progetti in Sicilia, dopo la prima apertura siciliana di W Vialladorata Country Restaurant, la chef Viviana Varese dà ora vita a un nuovo progetto.
Sarà Noto, in provincia di Siracusa, il luogo che vedrà i natali di VIVA IL BISTROT, la nuova e seconda avventura siciliana firmata da Viviana Varese e che vedrà in cucina la Resident Chef Ida Brenna.
All’interno delle sale barocche del XVIII secolo di Palazzo Nicolaci, in quelle che un tempo furono le cantine della residenza, VIVA IL BISTROT aprirà le porte agli ospiti il prossimo 6 aprile, in un luogo dalle ampie e tipiche campate a botte e dalla tipica pietra sedimentaria della zona, a cui un tocco di dinamismo e contemporaneità è stato dato da arte e design con arredi selezionali dalla proprietaria del locale, Cristina Summa, e opere d’arte che renderanno gli ambienti di VIVA IL BISTROT una sorta di galleria espositiva.
Le opere di artisti nazionali e internazionali, infatti, si alterneranno nel corso delle stagioni colorando e arricchendo le pareti del bistrot, grazie alla collaborazione con la Galleria d’arte Spazionoto di Pietro Perrelli.
VIVA IL BISTROT nasce con la volontà di essere un luogo che accoglie, sia per gli ambienti avvolgenti, sia per la proposta culinaria che parla del Mediterraneo e delle diverse culture gastronomiche del bacino del Mare Nostrum. In carta, infatti, piatti che parlano di tradizione mediterranea e siciliana, così come di incursioni mediorientali o nordafricane: pochissima carne, tanto pesce e molta verdura che in gran parte arriva direttamente dall’orto di W Villadorata Country Restaurant, e le cui altre provenienze si concentrano nel territorio e in produzioni locali.
Tanti i Presidi Slow Food utilizzati nelle cucine del bistrot, come già accade in quelle di W Villadorata Country Restaurant, e importante la collaborazione continua con la cooperativa sociale Si può fare a Noto, nata per sostenere e promuovere l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
Anche la carta dei vini, creata dalla Sommelier Valentina Rizzi, rispecchia il mood di incontro e contaminazione che caratterizza il menu: le referenze arrivano infatti dai paesi che affacciano sul bacino del Mediterraneo, con etichette da Grecia, Marocco, Spagna e Francia.