Insieme a Crippa, la giura era composta da: il vincitore dello scorso anno Matthew Peters, Gino Fabbri, Presidente Accademia Maestri Pasticcieri, Accursio Capraro, Alfio Ghezzi, Matteo Baronetto, Stefano Deidda. E ancora, Antonino Cannavacciuolo, Moreno Cedroni, Anthony Genovese, Carlo Cracco, Andrea Berton, Alessandro Negrini, Enrico Cerea, Riccardo Monco, Angelo Sabatelli, Alfonso Iaccarino, Antonella Ricci, Giovanni Santini, Gennaro Esposito, Nicola Portinari, Isa Mazzocchi, Davide Palluda, Emanuele Scarello, Riccardo Camanini, Peppino Tinari, Giancarlo Perbellini, Marco Acquaroli, Matteo Berti, Direttore di ALMA e Rocco Pozzulo, Presidente FIC.
Tra gli ospiti: Pietro Leeman, Bernard Fournier, Fabio Pisani, Luca Abbruzzino, Massimo Spigaroli e Michel Magada.
Il Bocuse sono le "Olimpiadi dell'alta cucina": una competizione focalizzata sulla tecnica e sulle basi classiche dell'alta cucina, dove quello che va in scena "è la biodiversità del nostro paese, introvabile al mondo".
Carlo Cracco ha commentato così la finale italiana e gli sforzi che l'Italia dovrà compiere per affermarsi: "Quello che manca in Italia sono proprio questo tipo di competizioni. In Francia esistono da tempo immemorabile, in Italia abbiamo iniziato poco tempo fa. Ma facendo gruppo, un gruppo di altissimo livello, come quello che abbiamo visto oggi ad Alba, l'Italia arriverà lontano".
Ora a Ruggieri restano otto mesi per allenarsi. Un tempo sufficiente per arrivare al Bocuse d'Or Europecon le armi sufficienti per affrontare i 20 candidati da altrettanti paesi europei.
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