Spiccato senso di accoglienza italiana e "delicata, sottile cucina" sono le basi della proposta dello chef, il cui intento è proprio quello di far sentire i propri ospiti come a cena in un elegante appartamento parigino, con un menu à la carte in cui non mancano piccoli piatti tra antipasti e portate.
Dall’Italia a Parigi, Martino Ruggieri non è nuovo al panorama della cucina francese: dopo aver frequentato l’Istituto Alberghiero di Catellana Grotte, lo chef comincia una serie di esperienze nell’alta ristorazione in Italia e all’estero. Tra le più significative, l’anno trascorso presso L’Atelier de Joel Robouchon, i due anni come chef de partie a La Pergola di Heinz Beck a Roma e l’esperienza come head chef di Café Les Paillottes a Perugia.
Dopo un altro anno, stavolta, in Australia, Martino Ruggieri torna a Parigi come chef de cuisine al Pavillon Ledoyen, il 3 stelle di Yannick Alléno di cui diventa braccio destro.
Già vincitore del Bocuse d’Or nel 2017, la stella che ora brilla sulla sua Maison Ruggieri sancisce la sua affermazione nella capitale francese, nonché la tendenza parigina ad apprezzare e premiare chef italiani di talento che della capitale hanno fatto la loro città di adozione.
Già vincitore del Bocuse d’Or nel 2017, la stella che ora brilla sulla sua Maison Ruggieri sancisce la sua affermazione nella capitale francese, nonché la tendenza parigina ad apprezzare e premiare chef italiani di talento che della capitale hanno fatto la loro città di adozione.