Il menu della cena benefica è stato pensato dallo chef Lenzi con un occhio di riguardo alle materie prime vegetali. Il primo antipasto: Sgombro in ceviche, finocchio e codium. Lo Spaghetto all’olio di olive è un omaggio alla cucina semplice, fatta di pochi ingredienti e di qualità: «Ho scelto di utilizzare l’oliva sia al naturale, nelle varietà pugliese Bella di Cerignola e siciliana Nocellara del Belice, sia sotto forma di olio extravergine, locale di Domaso (CO) e pugliese». Completano il piatto i semi di basilico thai, che apportano croccantezza, e il basilico greco à la julienne, più piccolo rispetto a quello comune e dal gusto leggermente mentolato. A seguire, dopo un primo piatto di pasta, non può mancare l’emblema dell’antispreco, la Scarpetta, con il servizio del pane fatto in casa con il grano duro Tumminia coltivato nell’entroterra siciliano. Entrambi i secondi piatti mettono al centro la materia prima vegetale. Tempeh di fagioli dall’occhio, cipolla di Brunate e bergamotto e Verza cotta in tè Sencha e rana pescatrice. In questo caso, ad arricchire il piatto, vi è una parte del quinto quarto del pesce, il fegato di rana pescatrice, un ingrediente spesso non utilizzato, nonostante abbia un ottimo gusto - iodato e dolce - e una consistenza fondente. A chiudere il menu della serata, il dessert Ricotta di pecora, saba, cioccolato e pepe. Anche in questo caso è stata scelta una materia prima accessibile, il mosto d’uva cotto o saba, qui utilizzato per arricchire la ricotta, insieme a un cioccolato fondente 85% e a un pepe di Sichuan, dalle note agrumate.
Scopri la biografia e tutte le ricette di 🔗RAFFAELE LENZI