Lazzaro 1915: volontà e potenza di Piergiorgio e Diletta

Sacro, profano e padovano. La tradizione nelle mani dei cultori di queste terre. “Chi no magna oca a San Martin, no’l fa el beco de un quatrin”.
Movimenti, gesti, odori e sapori... un'innovazione continua che ripesca ingredienti e tradizioni mnemoniche. 
Un corso perenne, come il fiume che li costeggia; un divenire dolce ma non troppo che fra vegetali e riuso, esprime magistralmente la filosofia di
Piergiorgio Siviero e Diletta Zenna del Lazzaro 1915 a Pontelongo (PD).
In tempi incerti e difficili ciò che riscalda il cuore e la mente è di fondamentale importanza, come un viandante in cerca del ristoro, come un miraggio lontano, che poi così tanto lontano non è.

La situazione odierna impone limiti e accortezze, restrizioni e limitazioni ma i menu del Lazzaro 1915, fatti di istantanee in perenne movimento, non smettono di mutare. 
Novembre è il mese dell'oca nel padovano e, giustamente, la memoria storica va celebrata: tagli tradizionali squisitamente nobilitati, giochi di consistenze e nuovi punti fermi. 

Dalla conclamata Bri-OCHE, sfogliata al burro con demi glace d'oca, al collo "in onto", susine al sale, erbe amare, la celebrazione del palmipede è un viaggio nella storia veneta, vista attraverso gli occhi dei due giovani chef e vissuta attraverso le loro mani. 

Il menù OCA, e i due percorsi "Istantanee", sono disponibili a pranzo dal lunedì al venerdì. La cena è riservata agli ospiti dell'albergo che beneficeranno anche delle rotonde commistioni dolci-salate-amare-aspre della pasticceria di Diletta e Piergiorgio. E per non tradire le aspettative del viandante, sia il menu OCA che tutte le proposte della tradizione, come trippa, baccalà o gnocchi, sono disponibili in take away

E' possibile prenotare un tavolo direttamente sul sito del ristorante Lazzaro 1915, o accedere allo shop per il take away.

di Marco Polizzi 

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