In alcune zone particolari della Sardegna e anche sull'altopiano del Coros, dove nasce l’acqua minerale San Martino, sono stati rinvenuti siti archeologici tra i più antichi d'Europa (XI secolo a.C.), che documentano il culto dell'acqua presso popolazioni neolitiche prenuragiche. Nasce proprio qui, dove i Romani costruirono nel II secolo a.C. un acquedotto di ben 35 chilometri che dalla zona portasse la preziosa acqua a Porto Torres (la Turris Libyssonis di quei tempi), l’acqua minerale San Martino.
La parte nord-occidentale della Sardegna, dove si trovano Codrongianos e la sorgente della San Martino, prevalentemente vulcanica, è geologicamente differente da quella orientale, prevalentemente granitica. La risorsa dell’acqua San Martino nasce dalla frequentazione di acque meteoriche attraverso uno spesso plaetau di rocce vulcaniche antiche: il massiccio andesitico di Osilo. Qui si scorgono rilievi estesi, colline dolci dalle sommità quasi pianeggianti, intersecate da valli dove si aprono grotte e una piccola domus de janas (le mitologiche “case delle fate”), residui di selve scoscese di querce e macchia mediterranea profumata di fillirea, mirto e ginepro.
Nasce proprio qui l’acqua iperminerale San Martino, nelle tre declinazioni di colore (il verde naturale, l’azzurro leggermente frizzante e il magenta frizzante).
Con il suo residuo fisso di 2808,20 mg/l è classificabile proprio come iperminerale: il suo sapore è dissetante, sapido per l’elevata concentrazione di sali minerali, e aiuta la digestione come un vero bicarbonato. È incredibile il suo sapore, unico e particolarissimo!
Esistono in commercio numerosi integratori minerali, frutto di procedimenti industriali. La San Martino, invece, sgorga dalla sorgente già con le caratteristiche dell’integratore naturale per eccellenza. I gossip dicono che l’azienda multinazionale di bevande energetiche Gatorade abbia voluto comprare la sorgente, ma nisba. Evviva l’eccellenza italiana!
Info: www.acquasanmartino.it
