"Qui, insieme al socio Pietro Caroli, propone una cucina sincera e confortevole per gli amanti del quinto quarto (e non solo). Trippa è il classico posto dove si va per stare bene. Il menu esiste, ma non si segue. I fuori carta entusiasmano e i ragazzi in sala sanno consigliare e raccontare con coinvolgimento ciò che il loro eclettico chef è pronto a cucinare quella sera. Che si tratti di diaframma, cervella e filoni fritti o lingua, come nel mio caso. «Vuoi cucinare? Vammi a prendere la lingua» e non fa in tempo a dirmelo che ho già grembiule e straccio in testa legato a mo’ di Diego Rossi. Così, senza accorgermi, prendo parte anch’io alla danza della brigata come ballerina attiva. A interrompere il ritmo della cucina, l’arrivo di nuovi scatoloni. «Oggi cuciniamo la lingua di bovino, ma si può mangiare anche quella di suino, di agnello e d’anatra - spiega Diego -, quella di manzo va cotta per almeno 2 ore e mezza e va pelata dalla pellicina ruvida. Poi la si può fare in insalata o scottata in padella. Anche gli spiedini alla griglia sono una bomba». Parla della lingua, ma sta già pensando a un altro piatto. «Tu intanto pelami le cipolle, va'!». Io piango e lui inizia a raccontarmi un’altra storia: «Ma tu sai perché abbiamo chiamato così il ristorante? Trippa vuol dire tutto, non è solo il piatto. Quando dici che c’è Trippa, vuol dire che c’è sostanza». Trippa rev, trippa style, trippa onnipotente."
Per leggere l'articolo completo e altri contenuti ad alto tasso gourmet abbonati alla rivista.
LA RIVOLUZIONE DELLE FRATTAGLIE
In anteprima un estratto dall'articolo "Trippa rev, la rivoluzione delle frattaglie secondo Diego Rossi" in uscita sul prossimo numero di ItaliaSquisita.