La nostalgia del vino contemporaneo

Che il passato sia oggi molto contemporaneo è cosa ormai acclarata. Ma per passato, in questa sede, s'intende precisamente il gusto, o la nostalgia, di epoche mai vissute o solo sfiorate, che oggi tuttavia si materializzano in un'estetica (e spesso anche in un'etica) che tutto connette, a uso e consumo degli scenari più disparati, fin quelli più futuribili.
Era un futuro al sapore di passato già nel 2013 quando il regista Spike Jonze, per fare un esempio, se ne usciva col film Her, dove applicava un'emotività fragile, e perfettamente umana, all'intelligenza artificiale. E passatista è, oggi, l'immaginario contemporaneo: dalla mannequin fasciata di trasparenze di Anthony Vaccarello per Saint Lauren nelle sfilate dello scorso autunno-inverno al vino contemporaneo, che da qualche tempo a questa parte insiste su un messaggio ambientalista, tradotto a grandi linee col fatto che per andare avanti si debba per forza di cose tornare indietro. Il passato, insomma, l'abbiamo decorato di valori positivi, gli unici che possano condurre, auspicabilmente, verso un futuro possibile [...]

Estratto di "La nostalgia del vino contemporaneo" di Leila Salimbeni su ItaliaSquisita n°49

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