Eliminare l’acqua dai prodotti permette infatti un forte rallentamento delle reazioni chimiche e delle attività enzimatiche, in quanto tendono ad annullarsi e quindi a fermare il tempo e “cristallizzare” gli ingredienti. Un toccasana per l’appetito inesauribile degli esseri umani, figuriamoci per i gourmand d’un tempo che, non avendo ancora frigoriferi, congelatori, abbattitori o mercati globali in cui trovare tutto in qualsiasi stagione, potevano godersi i pomodori dell’orto anche d’inverno in versione dried.
Se però un tempo gli antichi Egizi erano maestri d’essiccazione, disidratando frutta fresca e in guscio come albicocche, fichi e mandorle per motivi di sopravvivenza alimentare, ora la tecnica di essiccare è molto diversa. E lo spiegano molto bene due cuochi Michelin, Piergiorgio Siviero di Lazzaro 1915 e Donato De Leonardis del Don Alfonso 1890 al San Barbato Resort. Due differenti visioni per ottenere lo stesso risultato: l’essiccazione nel fine dining [...]
Estratto di "La grande cucina senz'acqua" di Pina L. Cellorsi su ItaliaSquisita n°49.
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