Bestie e tagli insomma da bollito, protagonista di sontuosi carrelli solo da fine Ottocento e che però oggi e come da svariate ere rimane indispensabile fabbrica di ingredienti, magnifico e giovane orizzonte. Una portata a sé, trascendente le categorie. Semplice e povera, opulenta e complicata materia su cui a partire dalle fondamenta della tradizione non si smette di immaginare giovani eresie destinate magari a far dottrina.
La cottura di capi e tagli tenaci o considerati poco nobili risale all’alba dei tempi, va subito precisato però che di bollito si può parlare soltanto qualora si proceda a gettare la carne in acqua già calda. Nel caso si inizi la cottura dall’acqua fredda, allora si tratta di lessatura.
Il lesso (e qualche stracotto) è tra l’altro come da lezione contadina anche il destino della carne bollita ma rifatta in seguito qualora, ad esempio, non venga utilizzata per le polpette [...]
Il lesso (e qualche stracotto) è tra l’altro come da lezione contadina anche il destino della carne bollita ma rifatta in seguito qualora, ad esempio, non venga utilizzata per le polpette [...]
Estratto di "La giovinezza dei bolliti" di Simone Mosca su ItaliaSquisita n°50.
Ph. Stefano Melito