Chef

La cucina creativa da Nord a Sud

Cucina creativa e grandi chef italiani: un itinerario tra i piatti di Pier Bussetti, Francesco “Frank” Rizzuti e Pier Giorgio Parini.
In giro per l’Italia, per scovare gioie culinarie per le gole più sperimentatrici. È necessario ogni tanto suggerire dei luoghi dove la cucina creativa è il punto di partenza e risultato finale della ricerca gastronomica. Ecco allora tre ristoranti davvero creativi, in cui fantasia, gioco e sapori inconsueti si esibiscono in copule eccezionali.     In Piemonte, all’interno del metafisico Castello di Govone, lo chef Pier Bussetti elabora pietanze per cervelli sempre in movimento: Notorius Spark è un cucchiaio con pomodoro e tonno crudo, servito con una capsula esplosiva di spezie e Vermouth Dry; segue il Filetto di capretto crudo con purè di patata dolce e lamponi con dragoncello e aneto; e come dessert una Crema di asparagi, fette di ananas, pomodori canditi, spuma di vodka e lime. Sembra di mangiare la cucina creativa di Marte (www.pierbussetti.it).     A Torriana poi, sulle erotiche colline romagnole alle spalle di Rimini, il giovane Pier Giorgio Parini scherza con razionalità, proponendo giochi verbali e sinestesie gastronomiche nel ristorante Osteria del Povero Diavolo: il Riso in bianco è pura illusione ottica perchè, sebbene abbia il classico color avorio, ha il sapore del verde cipresso; Narce è l’anagramma della parola “carne” e allora ecco un brioso carpaccio di sole verdure rosse (peperone, cocomero, susine e pomodori); e per finire in dolcezza un Semifreddo con liquore chartreuse e polvere di basilico, sedano di montagna e gelato di dragoncello. Cucina creativa sui colli romagnoli (www.ristorantepoverodiavolo.com).     In Calabria invece c’è il geniale chef Francesco “Frak” Rizzuti, nel bellissimo agriturismo Dattilo di Roberto Ceraudo a Strongoli. La sua è una cucina creativa inebriante, ma nelle notti di luna piena si può bizzarramente degustare il Cervello di capretto in brodo di miso con cozze e alga salicornia, un succoso Babà alle cime di rapa, e una Tartare di cuore di manzo con acciughe e maionese alla vaniglia (www.dattilo.it). Troppo hardcore? E da quando siamo diventati timidi culinariamente?   Foto by Paolo Della Corte, Blog del Gambero Rosso, ScattidiGusto
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