“La Ciau del Tornavento - ha detto il suo patron Maurilio Garola - è orgogliosa di rappresentare in pieno la filosofia e lo stile di questo territorio e delle sue produzioni, non solo enologiche. Il nostro lavoro quotidiano si pone come obiettivo principale quello di avvicinare sempre di più il pubblico di ogni parte del mondo e gli appassionati alla cucina e ai vini, valorizzando le potenzialità di questo straordinario territorio che ci ospita e cercando di farne conoscere il suo vero patrimonio enogastronomico”.
La Ciau del Tornavento è un ristorante stellato, capace di stupire anche i palati più esigenti, ma è la sua cantina a renderlo un punto di riferimento per i veri amanti del vino. Sotto le cucine e i tavoli giace infatti una collezione di oltre 60.000 bottiglie. Un patrimonio enologico accumulato in anni di degustazione e ricerca delle migliori etichette al mondo. Un occhio di riguardo è stato riservato al territorio di casa, quello delle Langhe, di cui la cantina raccoglie un’ampissima selezione. Motivo per cui è oggi un punto di riferimento anche per tutti i produttori di quest’area. Metà della collezione è costituita da Barolo e Barbaresco ma a farla da padrone sono anche gli altri rossi piemontesi e ovviamente toscani, mentre i bianchi di varie regioni italiane costituiscono circa un decimo della cantina. Non mancano poi i grandi chateaux francesi, che rappresentano il 10% del totale, né le più prestigiose etichette provenienti dai Paesi d’oltreoceano, come Argentina, Australia, California, Cile e Uruguay.
Non a caso, quindi, La Ciau del Tornavento è stato inserito, per dieci anni di seguito, tra i ristoranti con la migliore carta dei vini dalla nota rivista Wine Spectator che nel 2013 gli ha anche assegnato i Tre Bicchieri della sua Award of Excellencee nel 2015 ha riconfermato il Grand Award. Tra i riconoscimenti prestigiosi ottenuti c’è anche quello conferito dalla Revuedu vin de France, che ha assegnato al ristorante il premio per la miglior carta del vino al mondo nel 2013.
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