Perché basta immaginarsi due esperti di cucina degli Stati Uniti che hanno la fortuna di girare il mondo mangiando, e improvvisamente giungono alle soglie di una baracca tra il mare e una rigogliosa pineta del Mediterraneo.
È un locale strano per loro (ma come, una stella Michelin dentro una baracca?), ma l’atmosfera è fantastica, reale e palpabile, con una cucina di pesce freschissimo.
Questi due giornalisti forse si aspettavano il classico ristorante di mare italiano, invece ecco qua la sorpresa: pura semplicità Michelin, ovvero il futuro della ristorazione italiana. Gli stessi critici sono tornati poi col produttore di vino Angelo Gaja e il marchese Antinori, questa volta presentandosi allo chef Luciano Lizzeri. Queste sono soddisfazioni.
La Pineta di Luciano Zazzeri è definita scherzosamente “baracca”, ma senza accezioni negative. «Il mio ristorante è stato veramente una capanna, un qualcosa di precario e abusivo che nel tempo ha raggiunto la sua piena maturità e ufficialità, anche nella burocrazia. Ogni anno si è aggiunto qualche pezzo, dalle rifiniture al dehor, dall’arredamento alla cucina. È stata costruita esattamente nel ’64 da mio padre e da mio zio, nel momento in cui barattarono la loro licenza di escavazione di sabbia e ghiaia con uno stabilimento balneare a scopi turistici. Da allora, una semplice “baracca” improvvisata in cui convivevano bagni e angoli ristorativi minuscoli, è divenuta oggi un ristorante che può sfoggiare armadi in mogano, pavimenti in tek, tende blu, candele e un’atmosfera marinara chic!». Chiamarla ancora “baracca” è l’ennesimo esempio dell’umiltà di Zazzeri.
La “baracca” di Luciano Zazzeri è stata costruita a Marina di Bibbona nel 1964, grazie alle volenterose braccia del padre Alessandro e dello zio Giuseppe. Inizialmente fu un complesso balneare e piccola osteria di mare: in cucina c’erano la nonna Nella, la zia Nunzia e la tata Ilia, mentre il padre si occupava della spesa, delle prenotazioni e della direzione del ristorante. Zazzeri lo racconta così: «In questa atmosfera familiare io sono cresciuto e mi sono formato nell’arte della pesca. Avevo 14 anni e già lavoravo come pescatore e cameriere, d’inverno invece studiavo al liceo e andavo pure a caccia di allodole e colombacci. Poi decisi di mollare gli studi e nel ’65 arrivò la prima barca di famiglia: da quel momento diventai un vero e proprio pescatore, con la voglia innata di cucinare e “lavorare” il pesce che riuscivo a catturare in mare. Ricordo ancora la mia vita d’allora, senza pause, mai: cameriere al ristorante, poi pescatore, poi in cucina a sperimentare e a rompere le scatole alle “donne” per le loro lunghe cotture. Il pesce non va maltrattato così - dicevo - va appena scottato per non annullare il sapore meraviglioso che possiede naturalmente. Ma non c’era nulla da fare: le donne in cucina di un tempo non avevano molta inventiva, quindi io ero considerato il rompiscatole di famiglia…».
Poi arrivò l’impensabile: nel 1987 ci fu una grossa mareggiata che distrusse mezzo ristorante, proprio mentre il padre di Luciano aveva problemi di salute. Allora che fare? «Dovetti prendere in mano io il ristorante, sia in sala che in cucina. Iniziai a spadellare e dimostrai di saperlo fare molto bene. Dopo il servizio, a mezzanotte, ero solito uscire in mare per andare comunque a pescare, ma sapevo che pian piano quell’amato gesto sarebbe stato abbandonato. Avevo comunque il dovere di arrivare al ristorante la mattina presto, per gestire ogni problema. Quindi dal ’96, dopo 35 anni di attività di pescatore, cuoco e cameriere, decisi di prendere definitivamente le redini del ristorante. Insomma, ho mollato la pesca e ho cominciato a fare lo chef a tempo pieno». Ora la “baracca” di Zazzeri è divisa in due: lo stabilimento balneare allo zio e alle cugine, il ristorante La Pineta a Luciano e ai due figli Andrea e Daniele.
Ristorante “La Pineta”
Via Dei Cavalleggeri Nord 27
57020 Marina Di Bibbona (LI)
Tel. +39 0586 600016
ristorantelapineta@hotmail.it
www.lapinetadizazzeri.it