[...] Non è solo la pasta però il solo carboidrato passepartout tra le due culture, c’è anche il riso (khao) che è alla base di tutta la cucina thailandese. La varietà Jasmine è la più ricorrente (e fa sorridere pensare che anche in Italia se ne coltivi una grande quantità, solo per il mercato europeo però), cotta a vapore e per assorbimento. Il rapporto tra acqua e riso è fondamentale perché questo risulti sgranato e asciutto (ma non secco). Con un Arborio cotto alla perfezione gli italiani penserebbero subito a un’insalata estiva da condire a crudo e mangiare fredda. Per loro invece è un companatico imprescindibile oltre che ingrediente cardine di moltissime preparazioni, anche dolci come lo sticky rice (khao niao). Scavando nelle ricette più popolari e di strada, si scopre che anche il riso stracotto in abbondante acqua è molto comune. Quello che in Italia potrebbe essere una minestra di riso, di tradizione sicuramente più regionale e del Sud, qui invece si chiama congee (jok plaw), consumato da colazione a tarda notte [...]
[...] Bangkok è una città dove, ancora una volta, gli italiani sono chiamati a presentare una cucina fatta di grandi materie prime, gusti diretti, cotture leggere e tanta personalità. Ora una nuova prospettiva di fine dining italiano sta facendosi strada grazie al lavoro di tanti professionisti che, pur preservando gli stilemi della propria cucina, riescono a trovare innumerevoli punti di contatto con la cultura thai, dagli agrumi, alla pasta, dai ravioli alle macedonie di frutta e chi lo sa, magari un giorno anche con una versione sticky del tipico risolatte all’italiana.
Estratti di "Bangkok è più italiana di quanto si pensi" di Chiara Buzzi su ItaliaSquisita n°50.