Ero stata da Luciano in tempi non sospetti, per un compleanno di otto anni prima. Nel suo capanno sul mare ci eravamo arrivati per caso, durante un viaggio, e quel pranzo me lo ricordavo piatto per piatto, sapore per sapore, momento per momento.
E questo è il grande valore di un grande chef: lasciare dentro a persone comuni un ricordo, non frutto dello stupore o dell’apparenza, ma del vissuto. Per questo decidemmo di riservargli la copertina e l’articolo più importante.
Lui, incredulo, per anni trovandoci in giro a vari eventi, continuava a ringraziarci e a dire quanto fosse riconoscente per quell’articolo che tanto lo aveva gratificato. Ho negli occhi il suo sorriso e il suo sigaro, ho negli occhi lo sguardo sornione e certi momenti di tristezza.
L’articolo che pubblicammo, a firma di Carlo Spinelli, iniziava cosi: “A volte le grandi storie si costruiscono semplicemente e in modo lento, seguendo lo scorrere della natura e delle stagioni, magari cavalcando le onde del destino che ogni grande uomo si trova ad affrontare…”
Oggi a quel destino Luciano ha posto la parola fine. A noi mancherà.
Fiorella Baserga