Ristoranti

Il Ristorante Il Pagliaccio riapre

Dopo la chiusura primaverile per un rinnovamento strutturale, il ristorante dello chef Anthony Genovese, due stelle Michelin e membro Relais&Chateaux, riapre nel cuore di Roma.
“Il desiderio di tornare in cucina è fortissimo – dice Anthony Genovese – Ho atteso questo momento con ansia, ma ho approfittato di questa pausa forzata per analizzare a fondo la mia cucina e il mio percorso. È stato un bel viaggio introspettivo, il cui frutto è Parallels, un pensiero prima ancora che un menu”. Con queste parole chef Anthony Genovese racconta l'evoluzione del ristorante Il Pagliaccio, iniziata sul palco di Identità Golose lo scorso marzo (quando i lavori di rinnovamento imposero lo stop in via dei Banchi Vecchi) attraverso i piatti presentati e soprattutto attraverso un video che affida alla voce narrante di Matteo Zappile, restaurant manager e chef sommelier del Pagliaccio, il compito di descrivere il nuovo concept gastronomico.

Il Pagliaccio riapre lunedì 19 giugno con il servizio serale, già al completo, a conferma della grande attenzione con cui la città e gli appassionati gourmet hanno seguito le vicissitudini del rinnovo del ristorante e il countdown per la riapertura. Le prenotazioni sono aperte online per tutti i servizi successivi.

Il menu del pranzo mantiene il suo ruolo e la sua rapidità. Genovese ne trasforma il nome in “Pause”, per esprimere come un lunch al Pagliaccio possa rappresentare davvero un fermo immagine nella frenesia romana.
Il menu Pagliaccio fa invece un percorso opposto. Mantiene il nome ormai storico, ma muta nel contenuto, andando ad abbracciare i piatti che nel tempo hanno fatto il successo di un ristorante che oggi può vantare 2 stelle Michelin (unico a Roma) e la prestigiosa partecipazione a Relais & Chateaux.

Con “Parallels” chef Genovese introduce un nuovo percorso, finalizzato a raccontare la vera Identità del ristorante Il Pagliaccio nel momento in cui il commensale arriva in via dei Banchi Vecchi, quindi un percorso contemporaneo che abbraccia la sala e la cucina, tecniche francesi e orientali, materia prima italiana e influenze internazionali.
“Non c'è fusione – spiega Anthony Genovese – ci sono vie e percorsi paralleli che incrociano ogni cliente che entra al ristorante e lo conducono a una finale esperienza gastronomica che è molto personale. Non è la mia esperienza, è il mio pensiero filtrato dal background, dalle esperienze e dallo stato d'animo del cliente”.

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