L’obiettivo dell’evento, un vero e proprio “pranzo di famiglia” online con oltre mille chef da tutto il mondo, era quello di raccogliere fondi per la costruzione del Refettorio di Harlem a New York, che permetterà alla comunità locale di godere di cibo sano e di recupero e sarà anche promotore dello sviluppo culturale del quartiere afroamericano, con un approccio sociale e inclusivo.
All’interno del progetto infatti si inserisce anche il programma “Good Food Job” che punta a trasformare eccedenze alimentari in pasti per oltre 5 diverse comunità e più di 500 individui e famiglie.
“Avete presente una jam session dove i migliori artisti si esibiscono tutti insieme per elevare le anime? Quello che stiamo facendo ad Harlem - afferma Massimo Bottura, fondatore di Food for Soul e promotore del progetto - è esattamente la stessa cosa: è come una canzone che unisce gli sforzi di Food for Soul e dei nostri partner e invita a prendere l’iniziativa. Stiamo costruendo i muri del nuovo Refettorio perché non possiamo farci da parte quando le comunità hanno più bisogno di noi”.
Leiti Hsu, giornalista statunitense ideatrice del progetto insieme a Food for Soul, racconta: “I miei genitori non erano soliti dirmi ‘ti vogliamo bene’, ma mi nutrivano. Per questo il cibo è sempre stato il mio linguaggio d’amore. Quando mia madre combatteva con il suo appetito nella lotta contro il cancro, ho realizzato che ciò che più voglio condividere con gli altri è il benessere del corpo, dell’anima e della mente, l’avere appetito e l’essere in grado di nutrire la fame con il vero cibo, servito con amore”.
Per approfondimenti su Food for Soul, si può visitare il sito www.foodforsoul.it.
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