Il primo è uno spostamento alla ricerca di un nuovo continente. Quello di Paolo Sacchetti, padre di Andrea, che fin da bambino ha avuto il sogno di diventare pasticcere. Appena diplomato ha scelto di iniziare la gavetta nei laboratori di pasticceria fiorentina, fino ad arrivare ad aprire la propria nel 1989, a Prato. Da un bar che si chiamava Continental ha deciso di fondare la pasticceria Nuovo Mondo, che da qualche anno rimane saldamente in testa alle classifiche nazionali.
La sua cucina parte dai fondamenti della pasticceria, con una grande attenzione per le preparazioni e le basi: pasta frolla e sfoglia prima di tutto. Poi le ricette della tradizione locale, a partire dalle Pesche di Prato, di cui il Nuovo Mondo ha studiato origine e ingredienti, per poter presentare una ricetta originale e fedele alla tradizione: due mezze sfere di pan brioche con una crema pasticciera al centro con alchermes e spezie a insaporire il morso.
La carriera quella classica, anche se per imparare a fare il panettone è dovuto andare a lezione dal grande Iginio Massari, a Brescia.
Il secondo viaggio è quello di Andrea Sacchetti, a una generazione di distanza dal padre. E questa volta non è solo uno spostamento fisico, ma anche culturale come quello raccontato straordinariamente da Huxley, che nel 1932 scrisse Brave new world ideando il genere letterario distopico. Perché Andrea, il pasticcere, proprio non lo voleva fare...
Estratto di Luca Milanetto de "Il nuovo mondo di Andrea Sacchetti " del n° 39 di ItaliaSquisita