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Il Norwegian Seafood Council festeggia con lo Chef Moreno Cedroni il suo anno da Ambasciatore dello Stoccafisso di Norvegia 2018

A Senigallia, una cena presso il ristorante La Madonnina del Pescatore Protagonista il signature dish Stoccafisso all’anconetana con cui Cedroni rivisita la tradizione italiana
Il Norwegian Seafood Council festeggia lo Chef Moreno Cedroni e il suo anno come Ambasciatore dello Stoccafisso di Norvegia 2018. Una nomina che è stata festeggiata nel migliore dei modi: una cena esclusiva presso il ristorante La Madonnina del Pescatore, la casa dello chef marchigiano che da mesi si fa portavoce del merluzzo nordico essiccato. Presenti la stampa locale, rappresentanti dell’industria ittica, dell’Accademia Italiana dello Stoccafisso e del Norwegian Seafood Council.

Anconetano, lo chef Cedroni è considerato uno dei più creativi chef italiani e internazionali, conosciuto per la sua reinterpretazione innovativa dell’uso del pesce in cucina, in particolare quello crudo.  Le caratteristiche della sua cucina sono creatività e fantasia con cui ha dato vita al suo  concetto di susci, nato dall’idea tradizionale del sushi giapponese per arrivare a una visione unica e diversa nella realizzazione pratica. 

Moreno Cedroni ha aperto appena ventenne il ristorante La Madonnina del Pescatore a Senigallia. Il regno del susci dello chef diverrà nel 2000 il Clandestino Susci Bar, a Portonovo, proprio nel cuore del paesaggio più spettacolare della costa dell’Adriatico. Nel 2003 ha cominciato a produrre nel suo laboratorio Officina le rinomate conserve gourmet e nello stesso anno ha aperto la prima salumeria di pesce al mondo, Anikò, nella città di Senigallia. Nel 2018, è stato nominato Ambasciatore dello Stoccafisso di Norvegia, a testimonianza della sua capacità di maneggiare materie prime come il merluzzo e della sua creatività nell’unire la tradizione e l’innovazione nei piatti.

Negli ultimi mesi lo Chef ha potuto esplorare ancor di più il mondo del pesce norvegese, conoscendo meglio la materia prima, grazie a un viaggio organizzato dal Norwegian Seafood Council alle Isole Lofoten, dove tutto ruota intorno al merluzzo e da dove proviene lo stoccafisso che troviamo in Italia.

Alle Lofoten lo Chef Cedroni ha potuto pescare, mangiare e sperimentare le ricette dei pescatori locali a base di merluzzo, tornando in Italia con nuovi stimoli per la sua cucina, tanto da decidere di dedicare il menu del ristorante Clandestino ai Vichinghi ispirandosi alla loro una dieta variegata e ad alto tasso proteico. Tra gli ingredienti introdotti da Cedroni ci sono le alghe marine, la carne cruda e ovviamente lo stoccafisso. 

 “Questi mesi da Ambasciatore dello Stoccafisso di Norvegia sono stati per me un nuova avventura, ricca di stimoli e nuove idee per la mia cucina” ha dichiarato lo chef Moreno Cedroni. “Sono felice del riconoscimento del Norwegian Seafood Council che ha dimostrato di apprezzare il mio lavoro svolto in Italia, dove continuerò a promuovere il forte legame gastronomico con un Paese all’apparenza così distante come la Norvegia: basta guardare il menu dei miei ristoranti per rendersene conto”.

“Siamo molto felici di aver scelto Moreno” ha affermato Trym Eidem Gundersen, Direttore Italia del Norwegian Seafood Council. “È uno chef di talento, in grado di inventare ricette creative e uniche, che rispettano le pregiate materie prime dei nostri mari. Moreno è riuscito a cogliere appieno gli aspetti migliori dello stoccafisso norvegese o lo continua a dimostrare in ogni sua nuova creazione in cucina”.

Durante la cena presso La Madonnina del Pescatore, lo Chef ha presentato una delle sue migliori ricette a base di pesce norvegese: Stoccafisso di Norvegia all’anconetana.

Ambasciatore dello Stoccafisso di Norvegia
Il premio, assegnato dal Norwegian Seafood Council, rappresenta il riconoscimento per coloro che si sono distinti nella promozione dello Stoccafisso di Norvegia in Italia. Di seguito tutti gli Ambasciatori dello Stoccafisso di Norvegia eletti dal Norwegian Seafood Council fino ad oggi:

•    Moreno Cedroni – La Madonnina del Pescatore, Clandestino, Senigallia (AN) – 2018
•    Anthony Genovese – Ristorante Il Pagliaccio, Roma (RM) - 2016
•    Felice Lo Basso – Felix Lo Basso, Milano (MI) – 2015
•    Paolo Barrale – Ristorante Marennà, Sorbo Serpico  (AV)  - 2014
•    Antonino Rossi – Villa Rossi, Reggio Calabria (RC) - 2013
•    Franco Favaretto – Ristorante BaccalàDivino, Mestre (VE) - 2012
•    Giovanni Pozzan - Antica Trattoria Due Spade, Sandrigo (VI) – 2009
•    Antonio Chemello – Trattoria da Palmerino, Sandrigo  (VI) – 2009
•    Gian Paolo Belloni – Ristorante Zeffirino, Genova (GE) - 2008

Quest’anno il Norwegian Seafood Council ha voluto parlare anche ai più giovani. All’interno del Seminario dello Stoccafisso organizzato lo scorso 28 settembre a Napoli, ha avuto luogo una competizione tra giovani chef emergenti provenienti da tutta Italia, in collaborazione con CHIC (Charming Italian Chef).  Quattro giovani stelle del panorama culinario italiano si sono sfidate con un piatto da loro ideato, a base di stoccafisso,  reinterpretandolo in chiave moderna. Ha trionfato lo chef veneto John Mark Nanit che è stato eletto Giovane Ambasciatore dello Stoccafisso  grazie alle Fish ball al cuore morbido di baccalà e maionese all’aglio orsino, piatto in grado di coniugare le sue origini filippine con la tradizione culinaria italiana.

Lo Stoccafisso ad Ancona
Conosciuti ad Ancona tra il XV e il XVI secolo, così come in tutti i più importanti centri marittimi dell’Adriatico e del Mediterraneo, lo stoccafisso e il baccalà, si sono diffusi in Italia sia sulla costa sia in campagna, per gli stessi motivi: costo basso, lunga conservazione, ottimo nutrimento. Non esiste una ricetta unica, in ogni territorio, per secoli, si è sempre cercato il modo migliore per cucinarlo, abbinandolo ai prodotti offerti dal territorio locale.  Questo spiega perché si siano diffusi in Italia moltissimi modi differenti per preparare lo stoccafisso.
La peculiarità delle modalità di conservazione del prodotto essiccato ne hanno determinato un consumo diffuso in tutto il Nord d’Italia, giungendo in breve tempo fino ad Ancona, città portuale dove il pescestocco è cresciuto con una nuova identità, grazie alla combinazione con il mare e i prodotti tipici della dieta regionale (patate, pomodori, sedano, carote, olio d’oliva), che lo hanno reso un prodotto tipico della gastronomia locale. 
Lo stoccafisso nei secoli divenne per gli anconetani quasi un rito e un’occasione di riunirsi creando un’armonia fra il pesce proveniente dalla Norvegia e i prodotti marchigiani, fino alla nascita dello ‘Stoccafisso all’anconetana”.

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