Il gin italiano

Da Roma a Milano i bartender Samuele Ambrosi ed Edoardo Nono raccontano come è nato l’amore italiano per il gin di qualità e come ora siamo diventati (quasi) i più bravi a farlo.

In Italia l’incremento del consumo di gin è abbastanza evidente, il fatto che sia diventato un trend è ormai una certezza. Questo sicuramente è avvenuto grazie alle influenze da cui noi italiani ci facciamo ammaliare sempre, siamo estremamente esterofili. I due Paesi che ci hanno “sedotto” con questo distillato non sono, come si può pensare, l’Olanda o l’Inghilterra, luoghi dove effettivamente questa bevanda alcolica è stata formulata e prodotta in modo seriale e industriale, ma la Spagna e il Giappone, che negli ultimi 10-15 anni hanno sorpreso il mondo intero con produzioni davvero particolari e di qualità. Così l’Italia si ritrova ad avere i bicchieri pieni di gin tonic o drink a base gin provenienti da ogni angolo del mondo. 

A Roma si registrano consumi di gin davvero alti, i turisti che ogni giorno arrivano nella capitale stabiliscono i trend e le richieste, così le attività si adattano. E questo forse è stato il punto d’inizio perché ora l’Italia è diventato il Paese che produce più gin di qualità sul pianeta, per un semplice motivo: il ginepro.

Estratto di "Il gin italiano", di Pina L. Cellorsi, nel N° 43 di ItaliaSquisita

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