Ristoranti

Il Convento dei Neveri

A Bariano, in provincia di Bergamo, c’è un ex Convento di frati Carmelitani adibito a “locanda”, con due ristoranti all’interno: il Convento dei Neveri e Il braciere del Convento.
Tra le brume della bassa bergamasca, a Bariano sorge il Convento dei Neveri, riconoscibile per il tamburo e il campanile della chiesa annessa, sede del suggestivo ristorante “Il Convento dei Neveri”. La struttura è il risultato di un accurato restauro conservativo di un ex Convento di frati Carmelitani del 1480, di un architetto milanese. Il ristorante “Il Convento dei Neveri” è al secondo piano della struttura e si articola in diverse sale. Salendo le scale che dal piano inferiore portano al piano superiore, si trova un lungo corridoio con 10 celle con una capienza da 2 a 8 posti, dove una volta dormivano i frati, e che attualmente sono state trasformate in piccoli privée in cui è possibile cenare o pranzare. Le celle hanno uno stile sobrio ed essenziale dove poter assaggiare i piatti cucinati dallo chef Alessandro Salsano.
Il Convento dei Neveri ha aperto anche “Il Braciere del Convento”, locale ispirato alla tradizione dell’osteria, rivista in chiave moderna e internazionale. Modello sono le Taberne o gli Asado; vengono serviti in prevalenza piatti di carne alla brace, da quella prussiana a quella spagnola senza tralasciare il meglio della carne italiana. Pensato per una clientela giovane e dinamica, il Braciere, che ha una capienza di 80 posti, offre la possibilità di riservare “Il Tavolo dell’Amicizia”: 20 posti per cene in compagnia o cene per stare in compagnia e fare amicizia con altri commensali.
Ma parliamo dello chef: Alessandro Salsano. Giovane, anno 1985, che vanta un buon bagaglio di esperienze sia in Italia sia all’estero. Due sono state le esperienze formative fondamentali, con due grandi maestri, che hanno segnato il giovane Alessandro: quella con Sergio Mei, del Four Seasons di Milano, che gli ha trasmesso la filosofia della ricercatezza nella semplicità e le tecniche di base della cucina italiana e quella con il pluristellato Joël Robuchon, a l’Atelier Etoile di Parigi, che gli ha permesso di apprendere i segreti della cucina francese, ma non solo, partendo dalla tecnica e da una cucina genuina e vera nel nome dell’eccellenza e della tradizione.
Alessandro definisce la sua cucina come semplice ed essenziale, seppur di ricerca. Pone attenzione alle materie prime genuine che devono necessariamente essere di alta qualità. Non ha preferenze nella realizzazione delle portate, ama cucinare un po’ di tutto, e di una cosa è gelosissimo: il pane, realizzato con lievito di pasta madre, al quale si dedica personalmente con devozione.  
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