Alla domanda – forse un po’ retorica - se la sua è stata una vocazione o meno, Giuseppe Raciti non ha dubbi. Ha preparato la sua prima parmigiana di melanzane a nove anni, assistito dalla zia, e poi non si è più fermato. Scuola alberghiera di rito, i primi stage a sedici anni, un anno e mezzo dai Santin all’Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano, cinque con Massimo Mantarro al San Domenico di Taormina, poi i santuari del lusso a Sankt Moritz, Gstaad, Lugano e Verbier.
Per Zash, un sogno in via di realizzazione sulle rive dello Jonio, i Maugeri, gli imprenditori che l’hanno concepito, pensano a lui. Ne hanno sentito parlare molto bene, lo vogliono e lo vanno a cercare. Lui non ci pensa due volte: tornare a Giarre, tra i sapori e i profumi della sua infanzia.
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