Friuli-Venezia Giulia: eterno movimento

Mari, montagne, fiumi, colline, vini, carni, salumi, farine, birre, tradizione immutabile e alta gastronomia.
Il Friuli-Venezia Giulia, conteso e suddiviso, terra di regnanti e di conquiste, racconta fra le sue produzioni la storia di un luogo che non ha mai smesso di trasformarsi.
Così come il luogo è in continuo movimento così, i suoi abitanti, risentono dello star fermi, anzi migrano per poi tornare cambiando il loro bagaglio culturale e lavorativo: esemplificando si passa dal brokeraggio assicurativo alla produzione di uova da livornesi libere, nella stessa vita.

Le produzioni territoriali passano dal famigerato Prosciutto Crudo di San Daniele alle generose vigne del Collio, per poi trovare piccole eccellenze come allevamenti di ovaiole in liberà e storici mugnai.

La territorialità, fuoco atavico di questa regione, si apre e spazia al nuovo e all’antitetico attraverso uno degli appuntamenti gastronomici più sui generis - Ein Prosit -, dove un ristorante specializzato nella tradizione carnivora con una parete destinata alla cottura su fuoco e braci, diventa teatro di “Mondi Sommersi” una cena in grado di coadiuvare i mari di Messico, Italia e Uruguay.

Nello specifico Valentino Cassanelli di Lux Lucis a Forte dei Marmi, Jacopo Ticchi del Da Lucio a Rimini, María Elena Marfetán del Lo de Tere a Punta del Este e Tomás Bermúdez de La Docena a Guadalajara hanno raccontato la loro visione del pescato, fra guizzi di umani e cremose rotondità.

Tornando invece alle produzioni territoriali, l’azienda Martelli, grandi produttori, fra le altre cose, di Crudo di San Daniele, racconta come siano esploratori di terre nuove: «Dalla fondazione dell’azienda nel 1959 abbiamo fatto molta strada, piantando nuove radici a Padova, Parma e San Daniele. Oggi Martelli conta sette unità produttive e macella 700 mila capi l’anno, garantiti da numerosissimi controlli sanitari, disciplinari DOP e certificazioni. Ma la forza del gruppo Martelli è soprattutto cultura della macellazione, tradizione e sicurezza alimentare. I nostri elevati standard certificati, l’impegno continuo verso la qualità e l’assoluto controllo dell’intera filiera fanno del gruppo Martelli un punto di riferimento per la macellazione italiana».

Ma se alcune famiglie hanno dedicato le loro generazioni allo sviluppo delle aziende, altre invece hanno deciso di cambiare il loro corso, tornando a sporcarsi le mani con la terra, come appunto è avvenuto per “Le Uova di Cocò” che produce - ca va sans dire - uova di galline livornesi allevate libere all'aperto come natura vuole e alimentate in modo totalmente naturale, fortemente volute, curate e coccolate da Nicolò Scala.

Come detto, è una terra di bellissime contraddizioni e l’Antico Molino F.lli Persello rappresenta più di 100 anni di tradizione mugnaia. «Nel corso del tempo, attraverso la passione e il lavoro della nostra famiglia, il Molino Persello si è mantenuto come quando è stato fondato, all’inizio del ‘900, fra le verdi colline del Friuli». L’amore per l’antico mestiere e per le cose buone, naturali e di qualità, sono le stesse di sempre, da quattro generazioni. Si sono poi aggiunte l’innovazione nel metodo di produzione, la proposta di nuovi prodotti e l’attenzione per le esigenze del mercato di oggi.

Se le storia delle famiglie è parte integrante di queste terre, come si fa a dare un nome a ciò che si è fatto per il territorio?
La famiglia Princic lo ha fatto, e Gradis’ciutta nasce quando Robert Princic, finiti gli studi in Enologia e Viticoltura a Conegliano, nel 1997 decide all’età di 20 anni di dare un nome al lavoro che la sua famiglia aveva portato avanti da generazioni. Il nome scelto, Gradis’ciutta, è ripreso da quello della località nel cuore del Collio da secoli generosa di ottime uve e strettamente legato alla storia della sua famiglia: una dichiarazione di attaccamento alla terra, identità familiare e passione per la viticoltura che con l’annata 2018 è stata riconosciuta anche attraverso la certificazione biologica: traguardo frutto della costanza di 10 anni di lavoro che avevano come obiettivo quello di produrre dei vini che rispettassero il territorio e tutte le persone impegnate nella cura dei vigneti. Un lascito ereditario, per la propria famiglia certo, ma per tutto il Collio e per il Friuli-Venezia Giulia.

Una regione ricca di prodotti, produttori e produzioni. Mani, testa e cuore volti alle eccellenze territoriali, d’altronde, come da sempre si dice in queste terre:
“Pan d'un dì, ūv d'un'ore, lat d'un minūt e vin d'un an”.


Ph: Fabrice_gallina
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