Fenicotto: il progetto speciale disegnato da Gianmaria Sforza per Altatto

Gianmaria Sforza ridisegna l’esperienza “su strada” di Altatto, a Milano. Protagonista è Fenicotto, un grande tavolo in terracotta, da allestire solo da un lato, coi commensali seduti fianco a fianco che guardano in cucina.
Una nuova convivialità: una tavola che accorcia le distanze tra cucina e ospiti e che integra gesto artigiano e ricerca gastronomica. Un tavolo che unisce design e sperimentazione sul materiale, per dare un “corpo” speciale all’esperienza di un’alta cucina vegetale: materico, caldo, vibrante.
Fenicotto è un tavolo alto modulare in blocchi di terracotta realizzato da Cotto Manetti in Impruneta. E’ pensato per pochi seduti da un solo lato, ed è comodo anche per un servizio in piedi, per un tasting o uno show cooking per più persone. Tutto unito musica 5 metri, ma si pu scomporre in più tavoli.

Un concept che rompe l’opposizione tradizionale della sala, per suggerire l’idea di un servizio più libero da convenzioni - più vicino alla performance che alla ristorazione canonica - e accorcia le distanze tra chi cucina, chi serve, chi degusta come già nell’attento servizio di Altatto, un invito alla condivisione fra commensali e ospiti seduti fianco a fianco.

Gianmaria Sforza per Altatto ha scelto la terracotta: materiale “ancestrale” caldo al tatto e resistente al tempo, solo in apparenza rustico. Le sue superfici cerate sono state trattate come tessuti, rivelano texture irregolari e una presenza vibrante e avvolgente.

Oltre al tavolo Fenicotto e agli sgabelli coordinati, Sforza ha disegnato con Giovanni Ardovino l’intera architettura del Baretto: il dehor è una struttura in metallo leggerissima definita da tende mobili che scorrono e si ripiegano sul fianco, e una sottile e inclinata texture di fili di metallo modulando luce, trasparenze e ombra e mediando con la strada.


Sul tavolo alcuni accessori raccontano l’identità di Altatto: Cino la Tribacchetta, in bambù naturale, da anni parte del servizio, e la nuovissima Pippa, glacette stampata in 3D in materiale ceramico non smaltato, pensata in esclusiva per Altatto.

Pippa, una glacette “tubolare” senza fondo, dove la bottiglia resta asciutta e sospesa al centro mentre il ghiaccio sciogliendosi impregna e raffredda l’intero involucro abbassando la temperatura all’interno, mantenendo fresco il vino - non freddo! - e proteggendo l’etichetta.

Come Fenicotto, anche la glacette riprende una geometria morbida, sinuosa, e “svasata”, che invita al contatto e al gesto conviviale.
Il design di Gianmaria Sforza completa la sofisticata tavola di Altatto, dove ogni elemento è scelto con attenzione per raccontare un’estetica sensibile alla sacralità del cibo e alla ritualità del servizio, tra cui le porcellane materiche di Maddalena Selvini e i bicchieri in vetro soffiato di 6AM: pezzi unici che dialogano con un alta cucina di ricerca sul vegetale e il profondo pensiero che la anima.

Per la presentazione, la tavola si è arricchita di un gesto poetico e inatteso: l’intervento della giardiniera e illustratrice Marianna Merisi, che ha prelevato una serie di zolle di prato naturale ricercate “in natura” appositamente, posate con delicatezza sul tavolo e poi rimesse a dimora a fine evento.

Un gesto delicato e poetico che ha aggiunto magia, gentilezza e un tocco di natura autentica e viva - è primavera! - al racconto conviviale di Altatto.