Edoardo Tizzanini e il suo piatto “An Artichoke Heart”: road to Grand Finale SPYCA

Guidato dal suo mentore Giancarlo Perbellini e alla guida del nuovo DaV Louis Vuitton, il giovane chef italiano affina An Artichoke Heart per la sfida mondiale.
La competizione, giunta ormai alla sua sesta edizione, è il cuore del progetto S.Pellegrino Young Chef Academy, nato con l’obiettivo di attrarre, connettere e far crescere la nuova generazione di talenti culinari internazionali. Non si tratta solo di un contest ma di una vera e propria piattaforma globale che offre percorsi di mentoring, opportunità formative e un network che unisce oltre 70 Paesi, creando un laboratorio permanente di idee per una gastronomia più inclusiva e sostenibile.

L'edizione 2025 vedrà i 15 cuochi under 30 proveniente da tutto il mondo, sfidarsi a Milano il 28 e il 29 ottobre. E fra i partecipanti, Edoardo Tizzanini rappresenterà l'Italia con il suo piatto An Artichoke Heart, dove il carciofo "ruba" il centro della scena, interpretato in consistenze diverse per ridurne lo spreco - confit, in crema e con foglie croccanti - e arricchito da Parmigiano Reggiano e tartufo bianco. La carne resta presente nelle frattaglie di piccione, come compagno di percorso più che elemento dominante, accanto a pane croccante, barbabietola e rabarbaro. Il tutto visto in ottica di rovesciamento consapevole del vegetale sulla proteina, equilibrando due elementi fondamentali del parterre gustativo.



«È stato essenziale, nel mio percorso, approfondire il significato profondo del nutrirsi. Comprendere non solo cosa portiamo nel piatto, ma con quale qualità e consapevolezza lo facciamo. Ho scelto di non escludere le proteine animali, ma di ridurne l’impiego, privilegiando una centralità vegetale attorno a cui la carne assume un ruolo di supporto, mai dominante. Seleziono esclusivamente proteine che non provengano da allevamenti intensivi, nel rispetto della vita dell’animale e dell’integrità del prodotto» spiega Edoardo Tizzanini.

Celebrazione ed esaltazione della cooperazione si trovano anche nella scelta del mentore che affianca Edoardo in questo percorso che culminerà con La Grand Finale: accanto a lui infatti c’è Giancarlo Perbellini, tre stelle Michelin a Casa Perbellini 12 Apostoli, che da giudice della finale italiana è ora diventato suo mentore. In questi mesi i due chef si sono incontrati a più riprese, tra Verona e Milano, per provare e riprovare la ricetta, calibrando i dettagli e affinando la tecnica, oltre al racconto che accompagnerà la presentazione del piatto davanti alla Grand Jury internazionale composto da professionisti del calibro di Antonia Klugmann, Jeremy Chan, Christophe Bacquié, Mitsuharu Tsumura, Niki Nakayama, Elena Reygadas e Julien Royer.


«Ho accettato con entusiasmo di accompagnare Edoardo in questo percorso, perché in lui ho visto subito talento, sensibilità e una grande serietà professionale. Il suo piatto non è solo tecnicamente solido, ma porta con sé un messaggio contemporaneo e necessario: quello di ripensare l’equilibrio tra vegetale e animale in cucina senza rinunciare al gusto e alla tradizione. Credo che Edoardo abbia tutte le qualità per affrontare una sfida internazionale di questo livello e sono orgoglioso di essere al suo fianco», dichiara lo chef Giancarlo Perbellini.

Published on: 08-10-2025