 Sarebbe tuttavia riduttivo chiamarla “cucina del territorio” perché si farebbe uno sgarbo a tutto ciò che lo circonda e vi sta dentro; questa denominazione significa minimizzare il lavoro di una storia millenaria come la nostra. L’identità mediterranea invece si basa sulla dieta mediterranea, dall’uso delle fibre in cucina che assimilano i grassi, il colesterolo e le malattie cardiovascolari. Il concetto di “moderno” va inteso come intuito nel saper anticipare le tendenze. Don Alfonso Iaccarino (vedi intervista), e poi suo figlio Ernesto, ha fatto proprio questo: ha preso la tradizione napoletana e campana, e l’ha trasformata in arte gourmet della tavola!
Sarebbe tuttavia riduttivo chiamarla “cucina del territorio” perché si farebbe uno sgarbo a tutto ciò che lo circonda e vi sta dentro; questa denominazione significa minimizzare il lavoro di una storia millenaria come la nostra. L’identità mediterranea invece si basa sulla dieta mediterranea, dall’uso delle fibre in cucina che assimilano i grassi, il colesterolo e le malattie cardiovascolari. Il concetto di “moderno” va inteso come intuito nel saper anticipare le tendenze. Don Alfonso Iaccarino (vedi intervista), e poi suo figlio Ernesto, ha fatto proprio questo: ha preso la tradizione napoletana e campana, e l’ha trasformata in arte gourmet della tavola!
 Il Calamaretto leggermente affumicato ripieno di formaggi locali con zuppa di tiepida di piselli allo zenzero è gusto nuovo negli abbinamenti, ma atavico da generazioni. I Paccheri di Gragnano cacio, pepe e scorfano esaltano per l’accostamento ittico-lattico. Poi la poesia arriva con gli Spaghetti con ostriche, tè verde e tartufo bianco, con la Zuppa di granchio fellone e ricci di mare,  col Merluzzo in crosta di pistacchi e salsa di peperoncini. E ancora la superba Cernia ai sentori di vaniglia con crocchette allo zenzero e zabaione alle acciughe, che riempie l’atmosfera di passione submarina.
Il Calamaretto leggermente affumicato ripieno di formaggi locali con zuppa di tiepida di piselli allo zenzero è gusto nuovo negli abbinamenti, ma atavico da generazioni. I Paccheri di Gragnano cacio, pepe e scorfano esaltano per l’accostamento ittico-lattico. Poi la poesia arriva con gli Spaghetti con ostriche, tè verde e tartufo bianco, con la Zuppa di granchio fellone e ricci di mare,  col Merluzzo in crosta di pistacchi e salsa di peperoncini. E ancora la superba Cernia ai sentori di vaniglia con crocchette allo zenzero e zabaione alle acciughe, che riempie l’atmosfera di passione submarina.
 E infine i dolci, che spaziano dalle sfogliatelle ai babà, passando dai profumi della terra verace, quella dei limoni di Sorrento e delle pesche dell’orto privato. Una cornucopia di sapori che non solo fanno gioire, ma riescono anche e soprattutto a fare cultura. Ernesto Iaccarino sorride perchè sta cavalcando il mare, sta portando sempre a vele gonfie la cultura generazionale del mitico “Don Alfonso 1890” a Sant’Agata dei due Golfi, nella meravigliosa Penisola Sorrentina. L'alta cucina in Penisola Sorrentina continua a diventare interessante, di padre in figlio.
E infine i dolci, che spaziano dalle sfogliatelle ai babà, passando dai profumi della terra verace, quella dei limoni di Sorrento e delle pesche dell’orto privato. Una cornucopia di sapori che non solo fanno gioire, ma riescono anche e soprattutto a fare cultura. Ernesto Iaccarino sorride perchè sta cavalcando il mare, sta portando sempre a vele gonfie la cultura generazionale del mitico “Don Alfonso 1890” a Sant’Agata dei due Golfi, nella meravigliosa Penisola Sorrentina. L'alta cucina in Penisola Sorrentina continua a diventare interessante, di padre in figlio.
 Info: www.donalfonso.com
Foto by Alessandra Tinozzi e Cristian Parravicini
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