Visintin ha voluto dare come sottotitolo del suo nuovo libro “il lato oscuro della ristorazione italiana”, raccontando, sempre attraverso il suo caratteristico, elegante e provocatorio stile di scrittura, l'altra faccia del mondo della cucina, quella meno celebrata e troppo spesso taciuta.
«Tutto quello che pensavo di positivo dell’enogastronomia italiana è in realtà un inferno dantesco popolato da malfattori, imbroglioni, improvvisati, sfruttati, sfruttatori, giornalisti eticamente scorretti, malavita, dilettanti, signorine e signorini dai facili costumi» dichiara appunto il critico, rompendo come suo solito ogni schema di stampo conformista nella narrazione gastronomica.
Secondo la visione dell’autore, «dietro cappelli, stelle e forchette» c’è una rappresentazione non reale di quello che i palcoscenici ci mostrano: nel mondo dell’alta cucina infatti, esiste un lato nascosto che inizia dalla cucina in sé fino ad arrivare agli uffici stampa, passando per i diversi livelli della "filiera".
Il tentativo, o "obbiettivo", dello scrittore è mettere in luce le zone d’ombra, andando appunto a illuminare quello che lui definisce un “inferno dantesco”, e cercare di concentrarsi «sui cuochi che cucinano per i clienti e non per la Michelin».
Valerio Massimo Visintin è uno dei critici gastronomici più rispettati nel panorama gastronomico meneghino. L'aura di mistero attorno alla sua figura, alimentata dal non aver mai mostrato la sua identità in pubblico, lo rendono anche uno dei critici più temuti, libero dai legami "de visu".
Copertina Rigida
Mondadori
156 pagine
17,50 €