Daniele Rebosio

Etica ed estetica si compenetrano nella visione gastronomica di chef Rebosio, sono più che tecniche o valori, ma gusti che danno un zing in più al piatto e all'esperienza globale.
Per abbandonare il secondo piano della Tour Eiffel e Alain Ducasse ci vuole certamente un grande coraggio, ancor più se si è un giovane cuoco. Eppure Daniele Rebosio senza tentennare ha titanicamente visto nella sfida una grande opportunità.
Nel 2018 infatti viene affidata a Daniele la cucina del ristorante del Mercato Orientale di Genova (il MOG), un luogo antico e forse un poco dimenticato, che oggi è stato completamente rinnovato prendendo spunto da altri spazi polifunzionali (come la Boqueria a Barcellona), dove poter mangiare, acquistare eccellenze e imparare perfino a cucinare.
Il desiderio di Rebosio è però riuscire a convincere sia i giovani più aperti a esperienze innovative o i gastronomi appassionati, che i clienti abituali o i palati più tradizionali, con una cucina rispettosa delle stagioni e dei singoli ingredienti.
Un sound, quello dello chef, che risente fortemente dell'esperienza francese, che mette al centro il rispetto per la materia prima e la pulizia sia nelle forme sia nell'amalgama dei sapori.

Perché? Perché proteggendo i piccoli produttori con cui si lavora e dando spazio alla propria brigata di cucina e di sala, si allacciano relazioni che finiscono inconsciamente nei piatti, come narrazioni trasmesse agli avventori.


Estratto di Daniele Rebosio di Lorenzo Allori, su IS N°36
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