La vita in campagna ha favorito un crescente interesse per la coltivazione dell’orto, l’esplorazione dei boschi alla ricerca di erbe spontanee e sapori stagionali, in un rapporto sempre più diretto con ciò che la natura offre. L’espressione spesso utilizzata da Cristiano Tomei, «Il demanio è il mio supermercato quotidiano», sintetizza con efficacia la direzione intrapresa: una cucina sempre più orientata verso il raccolto, il pescato, ciò che non è allevato né addomesticato.
A partire dal 13 giugno, L’Imbuto si trasferisce in una nuova sede, situata in un antico casolare di campagna, a soli dieci minuti dal centro di Lucca, lontano dal ritmo cittadino e immerso nella quiete di un paesaggio caratterizzato da oliveti e vigneti. La nuova location, conosciuta come “Vigna Ilaria”, è storicamente legata alla tradizione locale e ha ospitato, fin dagli anni ’60, merende e cerimonie. Ristrutturata nel 1985, la struttura ha accolto attività di ristorazione e camere per il soggiorno.
Più che un nuovo inizio, si tratta di una naturale evoluzione del percorso de L’Imbuto, che prosegue in un contesto dove l’esperienza gastronomica può ora essere vissuta in due sale dall’atmosfera rustica con elementi di design contemporaneo, un caminetto per i mesi più freddi e un giardino curato per le serate estive, immersi nei suoni e nei profumi della campagna.
Sono inoltre in corso lavori di ristrutturazione delle camere, con l’obiettivo di preservare lo spirito originale del luogo e offrire agli ospiti la possibilità di prolungare l’esperienza con un soggiorno nel casolare. È in fase di progettazione anche il servizio di colazione, che sarà presto presentato.
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