Ciro Di Maio insegna la pizza napoletana ai detenuti

Il piazzaiolo Ciro Di Maio, titolare della pizzeria San Ciro, per due mesi insegnerà i segreti di impasti e cottura ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia.
«La ristorazione ha bisogno di lavoratori, vogliamo aiutare chi vuole crearsi una seconda opportunità. Se altre pizzerie vogliono partecipare al progetto, sono le benvenute», commenta Ciro Di Maio, classe ’90, che dopo aver lasciato gli studi all’Alberghiero decide di trasferirsi in Lombardia e dare vita a San Ciro, la sua pizzeria con sede a Brescia, da cui oggi sceglie di utilizzare la pizza come forma di rinascita e considerare il lavoro come via di fuga dalla criminalità. 

Dallo scorso 28 febbraio Ciro insegna l’arte della pizza ai detenuti, grazie ad un progetto ideato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere stesso, Francesca Paola Lucrezi.
 
Le lezioni, che si svolgono due volte alla settimana in carcere, sono un connubio tra teoria e pratica su come realizzare la pizza, dal ruolo del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e quelli legati al pomodoro, fornendo ai detenuti competenze professionali da mettere in partica, una volta scontata la pena, per immettersi nuovamente, e con maggiori possibilità di riuscita, nel mondo del lavoro.
 
L’obiettivo di Ciro nel medio periodo è quello di creare una sorta di consorzio di pizzaioli che, come lui, vogliano dare una possibilità concreta a chi ha sbagliato e, allo stesso tempo, creare professionisti per quei ruoli ancora vacanti nella ristorazione contemporanea. 
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