Appuntamenti
Chef italiani a confronto a Minsk
Due serate all’insegna del gusto italiano in Bielorussia. Due serate organizzate al Ristorante Falcone, con lo chef di casa Giuseppe Zanotti e con Marco Sacco.
Il Ristorante Falcone - ristorante di cucina italiana a Minsk in Bielorussia - organizza due serate all’insegna del gusto italiano con lo chef di casa Giuseppe Zanotti e lo chef Marco Sacco, del ristorante Piccolo Lago di Verbania. Le due serate - 7 e 8 dicembre - saranno dedicate alla tradizione ed evoluzione della cucina italiana, in particolare di quella piemontese. Le due cene, dunque, prevedono menu ben diversi, che cercano di raccontare il passaggio consequenziale dalla tradizione all’innovazione della cucina piemontese (in onore dello chef ospite). Il motto delle due serate sarà: “Ad ogni prodotto la sua storia, a ogni uomo la sua interpretazione”.
In occasione dell’evento, abbiamo intervistato lo chef Zanotti, che ha esportato il sapore italiano in Bielorussia e che sta cercando di far conoscere la sua realtà in Europa.
Qual è lo scopo dell'evento?
Lo scopo dell’evento è sicuramente quello di far conoscere il ristorante Falcone ancora di più e soprattutto in Europa quanto di bello fa quotidianamente. In due anni che sono qua ho avuto il piacere di cucinare per molte celebrità come Sarah Connor, Joe Cocker, il Milan, Il presidente del Barcellona con team, presidente del Bayer Monaco con Team. Eppure siccome ci troviamo in Bielorussia, il ristorante non è ancora conosciuto a livello internazionale ed è un peccato soprattutto per il titolare che ama l’Italia e che qui dentro ha cercato di ricreare i colori e il gusto del nostro Paese.
Un altro obiettivo è quello di far conoscere in Bielorussia, Paese ancora acerbo dal punto di vista culinario, la ristorazione italiana.
Il suo rapporto con lo chef Marco Sacco?
Il mio rapporto con lo chef Marco Sacco è sicuramente di stima: è un bravissimo professionista e amo particolarmente i suoi piatti in quanto non è mai banale e soprattutto non troppo estroso nel suo modo di cucinare.
Quali sono le sue influenze dall'Italia e dall'estero?
Le mie influenze sono sicuramente legate alla mia terra, l'Emilia Romagna, e più precisamente Piacenza e Parma che sono le città native dei miei genitori. Quindi parliamo di paste ripiene, salumi, torta fritta, cacciagione in generale, porcini di Borgotaro e quanto ha di più da offrire questa terra. Per quanto riguarda invece le tecniche di cottura e decorazioni ho imparato molto nel mio cammino in Asia dove ho lavorato per quasi 10 anni in alberghi di lusso 5 stelle come Hyatt, Mandarin Oriental, Intercontinental, Dusit Thani.
Quali sono i 3 chef italiani (in Italia) che stima di più e perché?
Gli chef che stimo di più in Italia sono appunto Marco Sacco, Massimo Bottura perché è un futurista per eccezione. Cucina e descrive i piatti con una tale maestria e ironia che per capire bisognerebbe guardare i suoi video tipo la crostatina di limone all’aceto balsamico. Bottura è un maestro che trasmette emozioni culinarie che sono uniche che non ritrovo in nessun altro chef. Il terzo? Sembra un po’ banale e ma è mia mamma! Grazie a lei sono diventato quello che sono: da lei ho imparato tanto ma soprattutto ho imparato lo spirito di sacrificio e tanti valori che oggi non esistono più.
Da quanto lavora al Ristorante Falcone? Come definisce la sua cucina?
Lavoro al Falcone da ormai 2 anni, ho avuto e tuttora sto avendo molte soddisfazioni in questo ristorante: ho carta bianca su molte cose.
La mia cucina? Uso un concetto ormai da anni nel mio menu che è “tradizione ed evoluzione”: nel mio menu troverete piatti regionali della cucina italiana e piatti evolutivi, ovvero che partono dalla tradizione e vanno oltre seguendo i tempi.
Mi baso fondamentalmente su 3 concetti: fedeltà alle tradizioni, stagionalità degli ingredienti e l’insieme di sapore, colore e temperatura.
Come rielabora la cucina italiana con materie prime locali?
Purtroppo la Bielorussia non ha molto da offrire in termini di ingredienti a parte patate e barbabietole quindi mi rifornisco per il 90% direttamente dall’Italia per tutto. Uso 4 tipi di farine italiane diverse.
Qual è il suo obiettivo professionale da qui a 3 anni?
Da qui a 3 anni spero di avere il mio ristorante (probabilmente non in Italia con in tempi che corrono) oppure di gestire una catena di ristoranti esclusivi.