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Birra artigianale: la storia di birra Baladin e Teo Musso
Le Langhe, terra vocata al vino, hanno dato i natali alla prima birra artigianale italiana. Birra Baladin, Teo Musso e il suo mondo “open” minded!
Tutto ebbe inizio con un impianto per la fermentazione costituito da vasche da latte usate: così è stata prodotta la prima birra artigianale italiana, birra Baladin, dal '96 al 2004. La carta vincente: lungimiranza, coraggio, ma soprattutto tenacia e costanza da parte del suo ideatore, Teo Musso. E se non ci credete il racconto di un piccolo aneddoto sulla forza di volontà di questo langarolo, figlio di viticoltore, aprirà le vostre meningi verso orizzonti senza barriere: nei primi anni quando la prima parte della produzione avveniva nelle cantine del locale “circo” nella piazza di Piozzo mentre la fermentazione nell’ex pollaio dei genitori, gli fu imposto di produrre tutto nella medesima sede. I più avrebbero pensato a soluzioni che potevano semplificare la situazione o si sarebbero arresi, invece Teo Musso fece scavare un birrodotto sotterraneo che univa i due locali. E da allora di strada ne è stata percorsa... A questo "guru birraio", chiedo allora qualche consiglio per gli aspiranti new entry nel mondo della birra artigianale.
“Negli anni ci sono stati diversi cambiamenti: da quella che era un’era massonica della birra in cui ci trovavamo in 4-5 produttori, oggi siamo nell’era della condivisione. Questo è un mondo che si è sviluppato in modo esponenziale negli ultimi anni. L’interesse è alto ma le difficoltà sono molte: la passione non basta più, non può più essere l’unica arma vincente. Un consiglio che posso dare è quello di avviare una produzione con mescita diretta, per avere un controllo diretto e un feedback immediato da parte del consumatore. Il mondo della birra artigianale italiana è in piena espansione con più di 400 realtà produttive e circa 1500 etichette...voglio lanciare questo messaggio sull’utilizzo delle materie prime italiane: nella birra che si produce bisogna metterci tanto di quello che la nostra terra offre. Un percorso interessante per un birrificio ben avviato sarebbe senz’altro quello di supportare la filiera agricola locale”.
Vi presentiamo, dunque, il personaggio, l’ideatore e mente supervisore del progetto Baladin che comprende, tra le svariate sfaccettature anche Casa Baladin: una valigia di ricordi, di terre lontane e testimonianze esperienziali tramutate in oggetti, tutte convergenti in un amore per il ritorno verso la propria “base”. Tant’è che a Casa Baladin sentirete Teo Musso scambiare versi con lo chef di casa in uno strano idioma...il dialetto piemontese ovviamente!
Allora godetevi la storia-leggenda e le ultime frontiere del mondo birrario...tra cui un sensazionale “vino d’orzo”: la birra Xiaoyù, che sprigiona sentori di passito al naso mentre in bocca si apre con il gusto seducente del cioccolato.