Assegnati i premi Venezie a Tavola 2021

Venezie a Tavola, la guida diretta da Luigi Costa torna in libreria a fine ottobre con la sua undicesima edizione: undici premiazioni per le rispettive categorie della ristorazione italiana.
Anche quest'anno, la ristorazione di qualità delle Venezie a Tavola sembra aver avuto una capacità di cambiare e resistere sopra ogni aspettativa. Da un lato grazie al fatto di essere diffusa in territori dove si è tornati presto a lavorare, dall’altro anche grazie alla massiccia presenza dei “ristoranti di montagna”, dove la stagione turistica è stata molto favorevole. Salvo qualche eccezione Luigi Costa, direttore della Guida giunta all’undicesima edizione, è stato tra i primi a sostenere la tesi che, soprattutto in un momento di difficoltà, bisognasse restare vicini ai ristoratori. 
Una guida che conterrà un numero solo leggermente inferiore a quello dello scorso anno, di circa 200 ristoranti, 30 pizzerie e quasi un centinaio tra prodotti e vini di qualità. Da poco sono stati dunque scelti gli 11 premiati di quattro città e le loro province. Prima tra tutte Venezia, che raggiunge il massimo lustro con 5 ristoranti di grandi chef: Francesco Bruto del Ristorante “Venissa”, Sara Simionato e Luca Ferrari del Ristorante “Antica Osteria Cera di Campagna Lupia”, Nicola Bacciolo del “Ai Do Campanili” di Cavallino, GP Cremonini del “Ristorante Riviera”, Giovanni Mozzato del “Chat qui rit” e Alvise Ballarin della "Trattoria Laguna e Lievitati”. Al secondo posto Padova, con la cucina di Daniela Siviero del Ristorante “Lazzaro 1915” di Pontelongo e quella di Davide Tangari del “Valbruna” di Limena. Una città che condivide la stessa fama con Belluno, grazie a Simone Menardi del Ristorante “Baita Fraina” di Cortina e Luigi Dariz del “Aurelio” a Passo Giau. Last but not least, Trento, una delle più grandi città del Trentino, per storia, cultura e turismo, che vince anche sulla ristorazione con Alessandro Gilmozzi del ristorante “El Molin” di Cavalese. 
 
La cerimonia di premiazione si terrà lunedì 26 ottobre alla Cuoa Business School di Altavilla Vicentina, una scelta voluta dal direttore della Guida e dell’editore per sottolineare un aspetto non banale e oggi sempre più decisivo: se il cibo è cultura, ricerca e perfino arte, alla fine dei conti è anche impresa. E, per superare la crisi, la capacità dei cuochi di essere anche imprenditori è ormai un fattore imprescindibile.
 

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