Sono 15.000 m² con 72 luoghi di "bellezza e rispetto" distribuiti su 5 piani: più di 50 negozi di abbigliamento e per la casa, 3 ristoranti, 1 museo, e ancora lavanderie e spazi per l'ozio creativo.
Si chiama Green Pea, ovvero "pisello verde", perché questo piccolo legume racchiude in sé tutti i concetti sottostanti: è verde come dovrebbe essere tutto il nostro pianeta, è rotondo, e si parlerà di questa struttura al femminile, perché fa riferimento alla terra.
Nel 2020 non possiamo più permetterci di consumare male e soprattutto incrementare gli sprechi: per noi e per le generazioni che verranno è arrivato il momento di valorizzare il lato bello e piacevole del comportarsi bene, nel rispetto della natura, per essere consum-attori ovvero parte attiva del cambiamento e non semplici spettatori.
È stata rimarcata la necessità di produrre e consumare in armonia con la Natura e tutti i partner del progetto hanno lavorato per costruire prodotti in linea con i principi di bellezza e originalità del Made in Italy, con un obiettivo chiaro: portare la qualità green al più vasto pubblico possibile con un’offerta per tutte le tasche che sia Pop&Top. L'architetto Cristiana Catino insieme all'ingegnere Gabriele Gerbi, hanno oltremodo dato vita a un luogo con le caratteristiche di un organismo naturale, sostenibile in ogni suo aspetto a supporto del claim della Green Pea "from duty to beauty".
La struttura, situata accanto a Eataly Lingotto a Torino, non è un caso! Perché è la famiglia Farinetti, tra i maggiori azionisti, già ben nota nel panorama dell'imprenditoria italiana con alle spalle il colosso Eataly (che ha appena aperto a Dallas la sua prima sede) e Unieuro.