L’uovo di Pasqua è antico quanto la storia dell’uomo: fin dalle prime civiltà il prodotto della gallina è sinonimo di vita che rinasce e continua, in un ciclo immortale che abbraccia il cosmo intero. Lo ritroviamo in pressoché tutte le varianti e colori immaginabili, in tutte le culture e religioni. Tra riti pagani, cattolici e ortodossi; sulle tavole (e nei giardini!) di poveri e ricchi. La storia dell’uovo pasquale è la storia di un rituale di festa gioiosa che sopravvive al tempo e arriva, immutato nel suo simbolismo, fino ai giorni nostri. Certamente assume forme diverse a seconda dei contesti e periodi che attraversa nella sua lunghissima storia: suppellettili decorate e sculture nelle civiltà antiche, un metodo di recupero di prodotti alimentari nel Medioevo, poi le celeberrime opere d’arte orafa di Fabergé di fine ‘800, per giungere all’avvento dell’industria dolciaria, che si avvale delle tecniche di lavorazione del cioccolato per creare le prime uova con sorpresa.
Una geniale trovata firmata Cadbury, azienda inglese che per prima lo propone mettendo la firma su una pietra miliare dell’intera storia della pasticceria. L’uovo pasquale oggi, nelle creazioni dell’alta ristorazione e dell’arte dolciaria, è un riassunto di tutta la sua evoluzione. E’ specchio consapevole dell’anima di chi lo produce, come tutte le forme d’arte mature. L’uovo contemporaneo è studio, passione, racconta storie in forme diverse, ma è sempre un vero dono di esperienza sensoriale. A breve scopriremo la parola - e ovviamente, non solo quella - ai maestri pasticcieri e pastry chef che interpretano per noi la loro idea di uovo di Pasqua.
Continua sul numero 30 di Italia Squisita