Chef

Anna Barbina: dal banco del giudice ai fornelli

Una cucina nuova ma dal sapore antico della tradizione, che va oltre l’offerta gastronomica e che valorizza tutti i fattori che le fanno da contorno, primo fra tutti quello umano.
Rinunciare alla toga per la toque? Sì, se per la nobile causa di farsi portavoce della tradizione friulana. Un dovere che aleggiava inconsciamente nella testa di Anna Barbina fin da piccola, quando strappava dall’orto galet, bruscoli e pavarièl sotto l’occhio vigile di nonna Celsa. Manciate di erbe spontanee seguendo il dialetto della sua terra, protagoniste di un tempo che oggi condensano il gusto nei piatti della sua AB Osteria Contemporanea
Un luogo che elogia la tradizione tradotta in chiave contemporanea, e che vive su una strada secondaria, a Lavariano, decentrata rispetto a Udine ma centralissima per chi è del posto: è infatti l’evoluzione di un alimentare degli anni ‘60, dove contadini e forestieri condividevano un tajut di vino senza troppi complimenti. 

Oggi quell’anima popolare respira ancora tra il bancone antico e l’architrave massiccio, segni che distinguono i tratti iconici dell’osteria friulana. Anna Barbina accoglie i suoi ospiti in quest’atmosfera, alla stessa maniera di una volta, integrando la parte del ristorante a quella dell’osteria, per prestarsi come angolo d’incontro di una cucina senza tempo: «Ciò che preparo, che tocco, è passato tra le mani di un ortolano, dall’esperienza di un produttore, per arrivare nelle mie».

Estratto di "Anna Barbina" di Barbara Marzano nel n° 41 di ItaliaSquisita

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