"Anatomia di un piatto italiano": il Luogo di Aimo e Nadia

La magia che avviene al Luogo di Aimo e Nadia, insegna storica del panorama gourmet fondata da Aimo Moroni e Nadia Giuntoli, che ha sempre colorato Milano di pennellate di nuovi gusti gastronomici.
Restare seduti al tavolo di un ristorante, riuscendo però a fare il giro dell’Italia intera. Non solo un menu che racconta un viaggio tra nord e sud, ma addirittura una portata. Così, nello spazio di una piatto si rivela chiarissimo l’intento di due chef, Alessandro Negrini e Fabio Pisani, che hanno da sempre al loro fianco un terzo alleato: la brigata dei produttori, capaci di regalare sfumature di bontà alle loro creazioni in cucina.
Succede quindi che una portata si riveli pian piano, svelando per ciascuna materia prima un angolo di mondo. Un mosaico di emozioni dove ogni elemento è in equilibrio con gli altri e riesce a esaltare, senza mai prevaricare, l’altro.
Questa è la magia che avviene al Luogo di Aimo e Nadia, insegna storica del panorama gourmet fondata da Aimo Moroni e Nadia Giuntoli, che ha sempre colorato Milano di pennellate di nuovi gusti gastronomici. Perché se oggi, nelle ruspanti trattorie e nei ristoranti blasonati sparsi per l’Italia troviamo - inaspettatamente - presidi Slow Food, dop e igp e prodotti peculiari di precisi territori, è proprio merito loro e di chi ha sempre creduto nella varietà e biodiversità gastronomica del nostro Belpaese. Perché le singole eccellenze di ogni regione, città o villaggio sono le premesse della (grande) cucina italiana del futuro [...]

Estratto di "Anatomia di un piatto italiano" di Barbara Giglioli su ItaliaSquisita n°49.
Ph. Cristian Parravicini
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