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Alimenti antiossidanti: i cardi
Ha poche calorie e fa bene a fegato e intestino: le virtù del cardo sono numerose, così come i suoi impieghi in cucina, ad esempio nella celebre bagna cauda piemontese.
Coltivare l’orto: oggi parliamo del cardo. Il cardo (Cinara cardunculus) è un ortaggio invernale la cui forma ricorda quella del sedano, anche se il sapore è più affine a quello del carciofo. Si tratta di una pianta molto antica, tanto che i primi riferimenti risalgono alla civiltà Egizia, sebbene l’origine di questo ortaggio sarebbe in Etiopia. A partire dal ‘500 si ritrovano i primi riferimenti sull’uso del cardo nei ricettari di cucina, anche se bisogna aspettare il ‘700 per ritrovarlo per la prima volta citato nella celebre ricetta della bagna cauda piemontese.
Il cardo è una pianta erbacea perenne a coltura annuale: del cardo sono commestibili i gambi, che arrivano a misurare anche 150 cm. Il sapore del cardo è amarognolo e la consistenza dura, motivo per cui, per la coltivazione di questi ortaggi è necessario che vengano sottoposti a procedura di imbianchimento, ossia in assenza di luce, per renderli meno amari e di consistenza più tenera.
La pulizia e la cottura del cardo richiedono un po’ di tempo: dopo aver eliminato le coste esterne, bisogna poi spuntarle e tagliarle a pezzetti, immergendole poi in acqua e limone per evitare che si anneriscano.
I cardi sono un alimento consigliato nelle diete ipocaloriche per via delle poche calorie contenute (73 Kcal per 100 g), hanno un’azione diuretica e lassativa e sono inoltre importanti alimenti antiossidanti.
Esistono diverse varietà di cardo. Il cardo Mariano, ortaggio selvatico, è particolarmente diffuso nel Centro e Sud Italia ed è noto per le sue proprietà terapeutiche per il fegato. Il cardo gobbo di Nizza Monferrato, chiamato così per via della forma ricurva, si presta ad essere utilizzato anche crudo, in pinzimonio, mentre il cardo di Bologna e il cardo di Chieri sono le varietà più facili da conservare.
Il cardo è simbolo della Scozia: secondo una leggenda infatti, alcuni guerrieri scozzesi sarebbero stati salvati dall’attacco dei Vichinghi solo perché uno di loro, durante l’attacco a sorpresa, mise un piede sopra un cardo selvatico e le sue grida avvertirono così gli scozzesi dell’attacco imminente.
Redazione GiardinaggioWeb - Riviste Giardinaggio