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Ad Alma Viva si “disegna” la figura dell’oste moderno

Durante la vivace ALMA VIVA, manifestazione tenutasi a fine giugno alla Reggia di Colorno, si è svolto un interessante convegno sulla figura del “cameriere moderno”.
Il workshop “L’ospitalità italiana. La via per il rilancio” tenutosi ad ALMA VIVA è servito a definire quella che è la figura del “cameriere moderno”, una persona che deve possedere le seguenti caratteristiche: sorriso, cultura, educazione, capacità relazionali, passione per il lavoro, stile, conoscenza delle lingue straniere e del patrimonio enogastronomico italiano.
Sono intervenuti autorevoli esperti del settore, Maestri di ospitalità, quali Giuseppe Grassi, Responsabile RistorazioneEni Servizi e Presidente Associazione Unimarc Italia, Loris Mozzini, Criterion SRL, Alessandro Pipero, Ristorante Pipero al Rex Hotel (Roma),Nicola dall’Agnolo, Maître d’Hotel, Aimo e Nadia (Milano), Luisa Valazza, chef Ristorante Hotel Al Sorriso (Novara), Alberto Gozzi, Celebre sovraintendente alle attività tavola e cucina del Quirinale, Mario Zani, Responsabile Formazione Tecnica CAMST, Roberto Gardini, Sommelier Professionista, Luciano Tona, Direttore Didattico di ALMA e il Maestro Gualtiero Marchesi, Rettore della scuola.
“È importante”, ha spiegato Marchesi, “avvicinare il mondo della sala al mondo della cucina,due realtà che devono comunicare di più. Il cameriere dovrebbe conoscere perfettamente il menu e i prodotti utilizzati, inoltre la materia prima dovrebbe essere presentata integra al cliente e poi porzionata dal maître. Così si facilita il lavoro in cucina e si ripristina la gestualità del cameriere, non più visto solo come “portapiatti”.
Insomma, anche se in questi anni si è data grande visibilità e importanza alla cucina, sempre più chef e ristoratori si stanno rendendo conto che il personale di sala può fare la differenza, curando il momento dell’accoglienza e un servizio di alto livello.
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