Chef

Il concetto di gusto e la cucina di Massimo Livan

La cucina e il concetto di gusto di Massimo Livan, executive chef al Antinoo’s Lounge and Restaurant sul Canal Grande, un lounge di un elegante hotel nel centro storico di Venezia.

Il suo stile è contemporaneo. Trae ispirazione dall’arte, dalla storia, dalla pittura e da una città d’inesauribile bellezza come Venezia. I piatti di Massimo Livan, executive chef dell’Antinoo’s Lounge & Restaurant, il ristorante dell’Hotel Centurion Palace (Sina Fine Italian Hotels) sul Canal Grande, un lounge di un elegante hotel nel centro storico di Venezia. Premiato con le tre forchette rosse della Guida Michelin, le due forchette della Guida ai Ristoranti d’Italia 2014 del Gambero Rosso e recensito nella Guida d’Identità Golose.


Lui stesso ammette: “Amo i colori, sono la mia passione in cucina. Per me il piatto è come una tela da disegnare, da creare”.

 

 Il piatto oltre ad essere buono, deve essere anche bello. “Le cromie con le quali vengono accostati gli ingredienti e le guarnizioni - spiega Livan - migliorano l’approccio delle persone con il cibo”. E se è vero che si mangia innanzitutto con gli occhi, osservando la forma, lo Chef Livan presta un’attenzione minuziosa alla presentazione dei piatti della mise en table.

Livan si fa interprete del “cibo” come fosse una forma di espressione: un elemento manipolabile, fonte inesauribile d’ispirazione creativa. E quasi come in un gioco, lo chef si trasforma in food designer, un’accezione che lui stesso non ama molto, ma che rispecchia la sua passione per la creazione di piatti “quasi” di design. Forse non poteva essere differentemente, dato che il tempio in cui questo giovane chef veneziano crea le sue opere colorate, è un gioiello contemporaneo di bellezza che mantiene la sua anima romantica giocando con i contrasti.

Livan è veneziano doc e la sua famiglia è originaria di Castello, uno dei sestieri (quartiere) della città. Ha lavorato per il Gran Caffè Quadri, lo storico locale in Piazza San Marco, l’hotel The Westin & Regina (Gruppo Starwood), Villa San Carlo Borromeo a Milano. “Queste esperienze – spiega lo Chef – mi hanno fatto crescere sul piano tecnico ed aiutato ad affinare la mia conoscenza in cucina”. Il suo è stato un amore incondizionato. Ed è l’unico in famiglia che ha scelto di dedicarsi alla ristorazione. Una passione che è cresciuta fin da quando era piccolo e vedeva sua mamma cucinare. “Sono convinto che un grande piatto si possa creare anche utilizzando soltanto due ingredienti. La bravura di uno chef si misura anche dalla sua capacità di osare e sperimentare”.

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