Chef
Luigi Lionetti il nuovo executive chef dell’Hotel Punta Tragara
A guidare il team di cucina dell’Hotel Punta Tragara, il gioiello caprese unico nel suo genere, a picco sul mare proprio di fronte ai Faraglioni, è Luigi Lionetti.
Classe 1984, caprese “doc”, Luigi viene “folgorato” dalla passione per la gastronomia a 15 anni; frequenta così l’istituto alberghiero e subito dopo il diploma inizia la sua esperienza direttamente sul campo lavorando nel Ristorante Paolino a Capri e all’Hotel La Perla a Corvara. Nel 2008 arriva all’Hotel Punta Tragara, dove a soli 23 anni diventa sous-chef per passare ora ad Executive.
“La mia cucina nasce dal territorio – ci racconta Luigi -, da cui non si può assolutamente prescindere. Le mie parole d’ordine sono tradizione e innovazione. Da noi i piatti della tradizione non nascono seguendo le ricette dei libri di cucina, ma sono l’esito delle indicazioni che ho raccolto ‘sul campo’ andando a mangiare nelle vecchie trattorie e parlando con le anziane massaie. Non ci sono contaminazioni”-. Al Ristorante Monzù si mangia la vera parmigiana di melanzane, non trasformata in tortino o soufflé, o il babà della nonna, fatto a mano con una cura quasi maniacale per l’impasto e la lievitazione, servito con crema Chantilly e fragoline di bosco.
Ma Luigi Lionetti non si ferma qui: cerca anche nuove soluzioni mixando sapientemente ingredienti e sapori. Ecco allora i suoi piatti signature come il favoloso ragù di polpo che condisce i mezzipaccheri; la pasta mista - 14 tipi scelti uno per uno - con astice blu, patate e provola affumicata dei Monti Lattari; il tortino di alici con melanzane, formaggio e lamelle di tartufo estivo o ancora il dentice con panure verde con le erbe tipiche di Capri.
I prodotti sono quelli del territorio, coltivati quasi esclusivamente sull’isola e nell’area campana: pesce fresco, mozzarella, caciotta, melanzane e altri ortaggi, erbe aromatiche.
In tutti questi anni collabora anche con Gennaro Esposito, un’esperienza fondamentale per la sua formazione. “Considero Gennaro ‘mentore e amico’ - afferma Luigi - lavorando al suo fianco ho imparato a dare un senso al mio lavoro e ad arricchirlo sempre più. Il bagaglio delle esperienze non può mai essere considerato pieno”.