La cucina stellata di Luisa Vallazza in Piemonte sul Lago d’Orta
«Per me cucinare è stata una sfi da - racconta Luisa - perché io
non avevo alcuna preparazione, solo un grande entusiasmo e tanta voglia
di fare. Ho iniziato da autodidatta, con molta umiltà, leggendo,
imparando, mettendo nei piatti quel senso del colore e quella passione
per l’arte che è nel mio Dna. Il piatto che mi ha fatto conoscere è il Raviolo verde con pasta di spinaci, ripieno di ricotta e formaggi ossolani e della val Sesia.
La particolarità è la pasta straordinariamente fine, perché non la volevo da masticare come quella di un tortello di zucca mantovano, ma un involucro quasi inesistente per lasciar esplodere il ripieno. Il raviolo e il filetto di fassone con la salsa di barbaresco lievemente profumata di tartufo, hanno fatto la storia del locale e sono ancora l’emblema della mia cucina essenziale che mette nei piatti solo il prodotto principale e ben poco d’altro»
La prima stella Michelin era già arrivata nel 1977 nel vecchio ristorante di Borgomanero, confermata l’anno dopo anche in quello di Soriso. Poi nell’86 arriva la seconda e nel ‘98 Luisa è una delle sole tre donne premiate in Italia con il “terzo alloro” e diventa protagonista assoluta della scena gastronomica internazionale.
L’anno dopo “Al Sorriso” entra nei Relais & Chateaux e lei diventa Grand Chef, merita due citazioni di “cucina eccellente” dell’Accademia Italiana della Cucina e a marzo viene nominata Cavaliere della Repubblica. E come se non bastasse nello stesso anno lei e Nadia Santini entrano uniche donne al mondo, nell’Olimpo dei Cuochi. L’ultimo premio è stato qualche anno fa lo “Star Diamond Award” del The American Academy of Hospitality Sciences”.
La particolarità è la pasta straordinariamente fine, perché non la volevo da masticare come quella di un tortello di zucca mantovano, ma un involucro quasi inesistente per lasciar esplodere il ripieno. Il raviolo e il filetto di fassone con la salsa di barbaresco lievemente profumata di tartufo, hanno fatto la storia del locale e sono ancora l’emblema della mia cucina essenziale che mette nei piatti solo il prodotto principale e ben poco d’altro»
La prima stella Michelin era già arrivata nel 1977 nel vecchio ristorante di Borgomanero, confermata l’anno dopo anche in quello di Soriso. Poi nell’86 arriva la seconda e nel ‘98 Luisa è una delle sole tre donne premiate in Italia con il “terzo alloro” e diventa protagonista assoluta della scena gastronomica internazionale.
L’anno dopo “Al Sorriso” entra nei Relais & Chateaux e lei diventa Grand Chef, merita due citazioni di “cucina eccellente” dell’Accademia Italiana della Cucina e a marzo viene nominata Cavaliere della Repubblica. E come se non bastasse nello stesso anno lei e Nadia Santini entrano uniche donne al mondo, nell’Olimpo dei Cuochi. L’ultimo premio è stato qualche anno fa lo “Star Diamond Award” del The American Academy of Hospitality Sciences”.