Vincenzo Capuano e la sua pizza a canotto

Nato a Scampia, da una famiglia di pizzaioli veri, la famiglia Capuano appunto, Vincenzo è il simbolo della globalizzazione e del fenomeno social legato al mondo pizza.
Vincenzo Capuano, giovane pizzaiolo tra gli iniziatori del movimento “canottista” o della “pizza a canotto” è a mio modesto avviso l’emblema di una sana contemporaneità fondata su di un ben riposto senso di rivalsa e self betterment e su pochi principi fondamentali quali il lavoro, la famiglia, il senso di appartenenza e la tradizione. Così come l’uomo anche la pizza di Vincenzo Capuano ha affrontato nel corso degli anni un processo evolutivo assolutamente primario. Con delicatezza da ginnasta e interesse per la ricerca da uomo di scienza, l’evoluzione del processo di crescita del Vincenzo Capuano come uomo ha accompagnato quella del Vincenzo Capuano pizzaiolo, curando per anni la declinazione perfetta del suo impasto. Da quello tradizionale di suo padre Luigi, vero e proprio monumento napoletano a Milano, alle elevate idratazioni e maturazioni, passando per quegli impasti alti e fragranti che profumano di pane.



La pizza di Vincenzo Capuano è un’esperienza vera e non va guardata solo dietro a uno schermo o in fotografia, ma va assolutamente assaggiata poiché è la pizza più universalizzante che abbia mai assaggiato. Mette tutti d’accordo. La vecchia scuola e quella nuova. Grande, grande punto a suo favore. Parliamo dunque della sua pizza… E' caratterizzata da un impasto dal cornicione pronunciatissimo, soffice e arioso, uno sbuffo di pasta che però non soffre di quella vacuità stupida del “canotto” popolare e social. Punto di salatura di impasto perfetto, staglio puntuale e struttura debitamente alveolata, supportata da un equilibrio di gusto e consistenza di cui la rotondità e la croccantezza del morso rappresentano sue caratteristiche fondamentali. Vincenzo Capuano non conosce barriere, la sua pizza unisce, prospera nel combinare con grande misura due stili, impiegando ingredienti semplici e di altissima qualità. Uno stile dinamico appunto che trasmette se stesso al commensale attraverso un fil rouge di passione, tradizione ed eredità familiare. Una storia che parte da lontano e che conterà ben tre pizzerie nella sola città metropolitana di Napoli. Una storia che parla di una missione precisa. Recuperare quel senso di prodotto “pizza tradizionale”, ma con la leggerezza dei tempi moderni.

Tratto da: Vincenzo Capuano, di Silvio Meis - IS n°34
Foto di: Roberto Saviano
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