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Un pranzo al "Da Burde" con il sommelier Andrea Gori

Pranzo degustazione da Andrea Gori, vice campione Europeo Sommelier, titolare del ristorante Da Burde a Firenze. Cucina del territorio rivisitata, con i migliori vini toscani.
Seguendo da vicino il mondo del vino toscano e gli appassionati del vino di questa splendida regione, non poteva mancare un pranzo degustazione dall’amico ristoratore, wineblogger, collaboratore di riviste del settore e grande Sommelier Andrea Gori. Nel suo ristorante “Da Burde”, storica trattoria di Firenze, sono stata divorata da una contaminazione di sapori e sfide al palato attraverso abbinamenti vinosi  e curiosi, presentati con entusiasmante professionalità da Andrea Gori. Decidendo di saltare gli antipasti, su consiglio del Sommelier, mi sono buttata sulle grandi zuppe della tradizione fiorentina che riempiono la bocca con morbidezza e consistenza: una minestra di farro e fagioli, una farinata gialla con cavolo nero, una minestra di pane e una zuppa di cavolfiore. In accompagnamento ai piatti si sono susseguiti: una freschissima Vernaccia di San Gimignano, un bianco spassoso e leggero di Mattia Barzaghi, poi un Rosso di Montalcino avvolgente e "tipicissimo", il Pian dell’Orino 2008 con note di ciliegia e viola, e all’assaggio acido e minerale con una buona persistenza, un equilibrio appagante senza esasperazioni che spinge a berne in quantità! Mi sono affidata totalmente all’esperienza di Andrea Gori per proseguire il pasto, cercando di cogliere ogni essenza della tipicità del luogo. Così mi si è presentato davanti agli occhi uno spettacolo inverosimile di ricette a partire da un favoloso stracotto di manzo, uno spezzatino di muscolo e l’agnello in umido accompagnati da patate al forno e bietole saltate... Un cibo così rustico e rispettoso della tradizione che non ricordavo da tempo, una meraviglia al palato! In questo momento del pranzo mi sono sbizzarrita con gli assaggi dei vini rossi, fiore all’occhiello della regione: partendo da un fantastico Montecucco, il Santa Marta dell’azienda Salustri del 2007, un sangiovese da vitigni situati a metà strada tra le colline di Montalcino e la pianura maremmana, un vino vivace e brillante, con una buona acidità e potenzialità durature dovute anche a un’ottima annata, dai sentori di frutti di bosco e sensazioni erbacee che accarezzano gradevolmente il palato. Per terminare con infinito piacere i piatti di carne, un vino elegante che esprime la carnosità delle uve: il Bolgheri Superiore 2006 dell’azienda Argentiera, Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc, che regala note speziate di paprica e zafferano, sentori fruttati di more e ribes, dal gusto pieno, avvolgente con tannini morbidi. Durante la mia conversazione con Andrea arrivano i dolci, uno al cioccolato e una torta di mele della casa accompagnate dai vini che conoscevo meno e che mi hanno lasciato il più dolce e amichevole ricordo per finire il pranzo: Vin Santo da Chianti Classico Sant’Andrea Corsini, dell’azienda Principe Corsini, un Alicante dell’azienda Poggio Argentiera, vino dalla grande personalità, dai colori intensi e aromi che svariano dal cacao al pomodoro essiccato. Infine un grandissimo Tre Rose di Angelini di Montepulciano ottenuto da Trebbiano, Malvasia e Grechetto, un prodotto molto particolare, caratterizzato dalla fermentazione nei caratelli: si presenta con un colore molto scuro, al naso si sente un’ossidazione spinta, con note di smalto, lacca, confettura ma molto meno dolce rispetto a un passito, si percepiscono il sandalo, le note balsamiche, il miele di castagno,  il dattero il fico, la mandorla che lo rendono completo in bocca. Dopo questa fantastica scia di dolcezze la soddisfazione del palato è ai massimi livelli. Nel chiacchierare con Andrea Gori ho scoperto tantissime curiosità sul mondo del vino, che mi hanno lasciato il desiderio di tornare presto a trovarlo. La nostra collaboratrice Alice Bresolin
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