Unitum è la giovane realtà aperta nel cuore di Seregno, uno dei principali centri pulsanti della Brianza, da due intraprendenti amici: Giuseppe Daniele e Gabriele Fiorino. Proprio amicizia, gioventù e, rubata con un gioco topografico, cuore sono tre parole chiave, tre pilastri sui quali questo progetto è costruito e dai quali prende slancio; che poi Giuseppe e Gabriele siano navigati chef con esperienze maturate sotto la guida di personalità come Luigi Taglienti, Antonio Guida, Carles Abellan e Niko Romito non è certo di secondaria importanza.
Amicizia, perché Giuseppe, milanese, e Gabriele, originario della Sicilia, sono amici di lunga data che, dopo aver affinato la propria sinergia lavorando spalla a spalla in cucine di altri, hanno deciso di unire le proprie forze per crearne una propria, credendo in questa idea di alleanza tanto da farne l'insegna del progetto personale.
Gioventù, perché i due patron, sebbene vantino un curriculum da veterani, sono entrambi nel girone dei trent'anni.
Infine Cuore perché è la passione, qualcosa di profondo eppure tutto sommato incredibilmente semplice, il motore che muove la macchina gastronomica di Unitum.
Il ristorante è situato in una delle strade lastricate del "salotto buono" di Seregno, all'interno di un ex panificio del quale è stato mantenuto il grande ed elegante bancone quadrato al centro del locale impiegato dal personale di sala per il servizio, e dagli chef che, usciti dalla cucina, vanno a finire i piatti sotto gli occhi degli ospiti. L'ambiente è una riuscita commistione di elementi classici, làscito della vita precedente di questo spazio che donano avvolgente familiarità, e inserti di design contemporaneo che colorano e rinfrescano l'atmosfera. Il servizio è impeccabile, con una nota di calore che permette di goderne appieno anche agli ospiti meno avvezzi a queste cure. E’ questa una caratteristica trasversale a tutti gli ambiti del progetto Unitum ed è qui che vediamo riverberare amicizia, gioventù e cuore che dal concetto sorgivo degli chef patron si riversano in tutti gli aspetti dell'esperienza dell'ospite.
Unitum è un progetto di alta ristorazione che attraverso la spontanea convivialità, l'entusiasmo e la passione invita e accoglie tanto lo scafato "gourmand" quanto il timido curioso che di questo mondo possiede solo un'idea, ahinoi, falsata e distorta dall'eco degli infiniti mezzi di comunicazione. Nella cucina questo significa lasciar da parte un approccio cerebrale per approdare a una "cucina di sostanza", come l'hanno orgogliosamente quanto felicemente definita i due chef, fatta di piatti "semplici, tangibili con sapori definiti e precisi".
Ogni piatto è naturalmente filtrato attraverso una sapienza tecnica sicura e senza imprecisioni che il gioco di prestigio di Giuseppe e Gabriele riesce a far scomparire nell'esperienza di chi lo gusta, lasciando solo il piacere non mediato che questo può dare. Il far apparire semplice e subito godibile un'offerta che è frutto di grande ricerca, esperienza e lavoro, è il "trucco" riuscito che un occhio e un palato più esperti, oppure guidati dagli chef che non disdegnano di intrattenersi, con affabile misura, con i propri ospiti, possono giocare a svelare. E' il piacere di scoprire cosa si cela dietro ai Tortelli con ricotta fresca di pecora, giocoso omaggio alla Sicilia, oppure alla Mescafrancesca, accogliente e frizzante insieme, o al dispiegamento di sapori profferto dalla Sella d'agnello così come agli altri piatti di una carta variegata senza essere soverchiante. Caratteristica questa condivisa dalla carta dei vini scelti e abbinati con cura se si vuole seguire la saggia idea di lasciarsi guidare da Giuseppe, Gabriele e dai loro collaboratori nel percorso gastronomico dall'azzeccato ed evocativo nome "Confido et Sequor", un nome che rappresenta la postura ideale da assumere per godersi appieno Unitum.
